Il Segretario Canti continua ad arrampicarsi sugli specchi per provare a nascondere i quattro anni fallimentari della sua gestione del Territorio.
I cartelloni pubblicitari della sua campagna elettorale (a carico dei contribuenti) raffiguranti mirabolanti opere pubbliche, per lo più senza progetti e appalti avviati, sono la prova di come alle tante parole di questi anni, piani strategici, interventi infrastrutturali con gli acronimi UNESCO e ONU buttati qua e là, non siano seguiti i fatti.
Il Cinema Turismo ne è l’esempio lampante: nessuno ha contestato la regolarità dei lavori in corso, quanto la pagliacciata con due Segretari di Stato ad annunciare alle telecamere l’avvio di un cantiere da 5 milioni di euro quando invece si stanno solo smontando le poltrone e i veri lavori non partiranno in questa legislatura. Si procede così per investimenti di milioni di euro? Prima si mettono su i cartelli, poi si fanno i progetti e alla fine si spera ci siano i soldi per concluderli?
I lavori portati a termine citati dal Segretario nella sua risposta erano tutti progettati e finanziati o avviati dal precedente governo. Alcuni come i portici di Borgo e la ristrutturazione della seconda Torre potevano partire anche prima invece di rimanere in attesa dei suoi piani strategici; altri sono stati peggiorati in corso d’opera come la sede dell’Ufficio del Turismo durante i primi mesi da ecologista del Segretario (a proposito, non doveva ripiantumare via Paolo III?).
Il nuovo PRG è solo un lontano ricordo, la raccolta differenziata pure, il progetto strade sicure è così sfavillante da abbagliare gli automobilisti a Dogana quando piove.
Sono gravi poi le accuse del Segretario di essere ostacolato per scopi politici o personali dall’Amministrazione Pubblica, colpevole di applicare le leggi anziché assecondarlo in ogni suo “desiderata”.
Questa è la cifra di questa maggioranza inconcludente e arrogante in cui, oltre al Segretario per il Territorio, anche Alleanza Riformista si candida ad essere la punta di diamante dopo l’evento dello spritz al Grand Hotel di Riccione con gli elettori residenti all’estero. Evento in cui Alessandro Mancini, il consigliere che non rispetta il codice etico del Consiglio Grande e Generale, è stato uno degli anfitrioni.
Repubblica Futura ha presentato una interrogazione per sapere come sono stati reperiti i data base anagrafici degli elettori e perché Alleanza Riformista ha disponibili informazioni che invece sono precluse alle forze politiche normali.
Se queste sono le premesse, avremo una campagna elettorale rocambolesca: cartelli con progetti farlocchi utilizzati solo a fini elettorali; partiti che usano la loro posizione di governo per carpire il consenso dei cittadini con tutti i mezzi, legittimi e magari illegittimi.
Ma c’è poco da stupirsi. Stiamo infatti parlando, a proposito di Alleanza Riformista, del gruppo di via Gino Giacomini di qualche anno fa: noi comuni cittadini chiusi in casa a rispettare le leggi, loro – i potenti – in strada a brindare a mortadella e champagne alla faccia di tutta la gente normale di questo Paese che finiva nei guai se violava le regole in tempo di Covid.
Repubblica Futura ritorna a chiedere serietà e progetti di lungo termine ma qui si risponde con le promesse stampate sui cartelli e con le furbate di Riccione per accattivarsi il consenso degli elettori.