Come non essere d’accordo con il Segretario Ugolini quando scrive che la sua Segreteria “si sente quindi in dovere di rimarcare la necessità per la politica di rimanere estranea e rispettosa dell’autonomia e della indipendenza degli Organi Giudiziari, che le leggi votate dal Consiglio Grande e Generale hanno solidamente affermato”?
Forse però il Segretario dovrebbe capire che il suo ruolo istituzionale non è quello di fare il cameriere del Consiglio Giudiziario, né tantomeno l’avvocato d’ufficio del Dirigente Canzio.
La cosa che più ci inquieta è che la tanto sbandierata trasparenza che avrebbe dovuto caratterizzare il nuovo corso della politica giudiziaria è andata a farsi benedire.
Il Consiglio Giudiziario ha prima espresso un’assoluzione tombale e non richiesta riguardo all’operato del Dirigente Canzio sul caso Serenissima, senza che vi fossero -almeno a nostra conoscenza- procedimenti aperti che ne chiedessero una deliberazione; poi avrebbe addirittura deciso la sospensione di un magistrato in servizio presso il Tribunale.
Intendiamoci, questa seconda prerogativa è totalmente nelle mani del Consiglio Giudiziario, ma a colpire è la sproporzione comunicativa per la quale, sul caso Serenissima si è data pubblicazione delle decisioni assunte, sulla vicenda della sospensione invece permane il più assoluto riserbo.
La Commissione per gli Affari di Giustizia non ne sa nulla, il Consiglio Grande e Generale neppure, i cittadini ancora meno. Chissà se al Segretario alla Giustizia è venuto in mente che sarebbe suo dovere conoscere queste decisioni, che certamente hanno un impatto sugli organici del Tribunale, e magari comunicarle alle altre Istituzioni preposte a trattare gli argomenti della Giustizia?
Che dire poi anche della segretezza che è piombata sulle decisioni assunte dalla Commissione Giustizia relative al caso Serenissima? Anche quelle sono rimaste segrete. Evidentemente i sammarinesi non possono e non devono sapere cosa la Commissione ha risposto alla richiesta del Dirigente Canzio di pubblicare audioregistrazioni della Commissione stessa, o in merito alle sue accuse a forze politiche di averlo calunniato. Tutto segreto.
Per ora non entriamo nel merito delle decisioni del Consiglio Giudiziario, lo faremo quanto prima, quando gli esiti saranno finalmente pubblici; crediamo infatti che, nel rispetto delle decisioni assunte e dell’autonomia di quest’organo, sia dovere delle forze politiche avere un’opinione in merito.
Ci limitiamo, per ora, a sottolineare come, davanti a tutti i cittadini, il Segretario alla Giustizia dovrebbe essere preoccupato di sapere cosa stia succedendo in Tribunale, di informare la cittadinanza su queste cose, di formarsi un’opinione, legittima e doverosa, su quanto accade; dovrebbe, insomma, pretendere trasparenza e conoscibilità, almeno delle decisioni assunte, tanto dalla Commissione Giustizia quanto dal Consiglio Giudiziario, piuttosto che prendersela con i giornali che fanno solamente il loro dovere, cercano di dare quelle notizie che evidentemente qualcuno non vuole che siano note ai sammarinesi.