Il 22 febbraio 2024 il gruppo consiliare di Repubblica Futura presentò una Interrogazione al governo. Era accaduto che Alleanza Riformista, partito di cui fa parte Gian Nicola Berti, in quel momento Segretario di Stato agli Affari Interni, aveva invitato una serie di neo cittadini sammarinesi ad un cocktail presso il Grand Hotel di Riccione. Nell’Interrogazione i Consiglieri di RF chiedevano come avesse fatto il partito di Berti a procurarsi nomi, cognomi e indirizzi di residenza dei nuovi concittadini, se i dati fossero stati richiesti all’Ufficio di Stato Civile o se il Segretario avesse utilizzato la sua posizione per accedere a tali dati, se fosse stato richiesto il consenso delle persone che avevano ricevuto l’invito, ecc. ecc.
Ricordiamo che il tempo massimo per rispondere ad una Interrogazione è di 30 giorni. Non ci crederete ma la risposta è arrivata il 10 luglio, vale a dire tre mesi e mezzo dopo il trentesimo giorno, dunque fuori tempo massimo, in spregio al regolamento consiliare o al semplice bon ton istituzionale.
Questa l’incredibile risposta del Segretario agli Interni Gian Nicola Berti:
“Con la presente si trasmette risposta in merito ai quesiti posti con l’Interrogazione in oggetto, più specificatamente:
1. l’Interrogazione si basa su un presupposto che non è condivisibile, ovvero l’identità tra il titolare della Segreteria di Stato agli Affari Interni ed il partito politico di appartenenza. È di tutta evidenza che il quesito andrebbe eventualmente posto al partito politico al quale viene attribuita la disponibilità di questi dati anagrafici. Dati di cui questa Segreteria di Stato non è venuta in possesso;
2. come per il precedente quesito la risposta alla prima parte della Vostra seconda interrogazione potrà eventualmente esservi fornita dal partito politico al quale vi riferite; mentre, in risposta alla seconda parte del quesito, lo stesso andrebbe posto a tutti i partiti politici;
3. il Segretario di Stato per gli Affari Interni ha certezza di non aver utilizzato la propria posizione per acquisire i dati ai quali fate riferimento;
4. il trattamento dei dati personali ed il consenso al loro trattamento, per quanto di conoscenza, è materia di pertinenza del depositario dei dati stessi. Non avendo avuto disponibilità e/o possesso di questi dati, il Segretario di Stato agli Affari Interni non è mai stato nella condizione di poter verificare l’esistenza del consenso; tantomeno ha mai avuto motivo per chiedere direttamente al titolare il consenso al trattamento degli stessi;
5. per quanto a conoscenza di codesta Segreteria di Stato, la Direzione Generale della Funzione Pubblica, quale delegato per il Trattamento dei Dati per l’Amministrazione Pubblica, nonché il Responsabile della Protezione di Dati Personali, alla luce delle notizie apparse sugli organi di informazione, tra cui il deposito della Vostra interrogazione, hanno attivato in data 23 febbraio u.s. il procedimento di cui all’art. 34 della Legge 21 dicembre 2018 n. 171, interrogando in proposito gli uffici depositari dei dati;
6. il sottoscritto Segretario di Stato, non volendo alimentare polemiche ha preferito non partecipare all’evento;
7. non è stato argomento di pertinenza dei lavori congressuali l’iniziativa di Alleanza Riformista, così come non lo sono mai le iniziative di partito;
8. non è chiaro quali iniziative potrebbe o dovrebbe assumere il Congresso di Stato, se non quella di constatare che i doverosi accertamenti sono stati tempestivamente avviati da parte delle competenti due autorità, come emerge dalla risposta al quesito n. 5”.
L’unica spiegazione plausibile per comprendere il contenuto di questa risposta, è che sia stata fornita dal ventriloquo della Parva Domus.
La ventriloquia è un’arte antica in cui l’uomo per avere la spiegazione di eventi naturali non comprensibili legati al contatto fra umanità e divinità, mediava con l’emissione di suoni indiretti a volte alterati.
Parlando in terza persona di sé stesso e del partito di cui fa parte – per il quale ha fatto campagna elettorale direttamente partecipando a confronti istituzionali pubblici e a trasmissioni televisive – il ventriloquo della Parva Domus prende per i fondelli i Consiglieri di Repubblica Futura forse pensando che siano così fessi da ritenere accettabile ciò che racconta.
L’aperitivo all’hotel di Riccione alla presenza di cittadini residenti all’estero, dice il ventriloquo, è un fatto che non riguarda il Segretario di Stato agli Affari Interni; come e chi ha reso disponibili i nomi e gli indirizzi degli elettori – off limits per le persone e i partiti normali – non è dato sapere; come un bambino che ha fatto una marachella, il ventriloquo ha atteso un po’ prima di dirlo ai genitori e ha fatto passare un mese dopo le elezioni così da evitare di parlarne durante la campagna elettorale.
Tutto questo è sufficiente per capire quanto il passaggio alla Segreteria di Stato di Gian Nicola Berti sia stato veloce e inutile, e, aperitivi e caos elettorale a parte, lascerà ben poco come eredità se non una grossolana arte da ventriloquo.
L’auspicio è che il prossimo inquilino della Parva Domus abbia stile e voglia di rispettare regole e prassi istituzionali affinché il peso e la valenza democratica di Interpellanze ed Interrogazioni non siano svilite e calpestate da un “improvvisatore ventriloquo” qualunque. Non è accettabile farsi gioco del Consiglio Grande e Generale e dei suoi membri, alcuni dei quali esercitano il ruolo di opposizione ed hanno il dovere di denunciare i passi falsi di chi governa e crede di essere uno statista.