Dopo la maratona iniziata martedì scorso, a tappe forzate, con convocazioni mattina, pomeriggio, sera e notte (segno evidente che più che il reale approfondimento, ciò che si vuole perseguire è un risultato celere e certo), lo stato della giustizia a San Marino è sempre più compromesso.
Martedì, verrebbe da dire, “buona la prima”: sette membri politici della commissione giustizia hanno ritenuto che l’esposto di Catia Tomasetti – votato in Assemblea dei soci di Banca Centrale dal Segretario di Stato Roberto Ciavatta – e l’esposto di Stefano Ercolani – redatto da Gian Nicola Berti – fossero sufficienti per sottoporre il Commissario Buriani a sindacato (che, come noto, può portare al licenziamento da Magistrato).
Insomma: una indagata da Buriani, poi archiviata (Tomasetti), un rinviato a giudizio da Buriani (Ciavatta, il cui processo magari slitterà alle calende greche, visto ciò che la sua maggioranza sta facendo sul Tribunale), un altro rinviato a giudizio da Buriani ed il suo fido avvocato-consigliere (Ercolani e Berti), hanno determinato il fatto che Buriani debba essere processato.
Ogni commento sembra superfluo.
È un precedente pericolosissimo, che sminuisce la Commissione Giustizia ad ufficio reclami/vendette: una Commissione politica in cui – è questo il messaggio terribile che emerge – la maggioranza del momento, o i desiderata di qualche rappresentante politico, possono fare fuori un giudice.
Ma non finisce qui.
Arriva il Mercoledì e, siccome il sindacato non era sufficiente, apprendiamo dalla stampa che, con 10 voti su 22 esprimibili, il Consiglio Giudiziario Plenario ha sospeso il Commissario Buriani in attesa della decisione finale sul sindacato da parte del Collegio Garante.
Chissà cosa ne penserà il Moneyval, che proprio nei prossimi giorni sarà a San Marino, vedendo il giudice che, insieme ad altri, ha dato luogo al più grande processo per riciclaggio della storia sammarinese – il Conto Mazzini – è stato fatto fuori.
Chissà cosa dirà circa il totale depotenziamento (numerico, si intende) degli inquirenti.
Chissà cosa dirà della famigerata legge 1/2020, che, con una piccola interpretazione autentica, minaccia di cacciare altri tre giudici regolarmente nominati (o che hanno addirittura vinto dei concorsi) dal Tribunale.
Questa in realtà è materia anche del Greco che, pure, dovrà esprimersi su San Marino.
Quello che Repubblica Futura non smetterà mai di denunciare è lo stato disastroso in cui i provvedimenti del Segretario Ugolini e della Maggioranza stanno sprofondando.
Il Tribunale sta ormai per esplodere, giudici vengono cacciati per alzata di mano da una maggioranza che pare preda più di voglie di vendette, sussurrate, quando non addirittura dichiarate, senza tenere nel minimo conto ciò che è il supremo interesse dei cittadini: una giustizia che funzioni.
In tutto ciò, il Giudice Esposito ha dichiarato sostanzialmente “illegittime” le nuove disposizioni impartite in 10 minuti dal vecchio-nuovo Magistrato Dirigente Valeria Pierfelici, invalidandone (almeno così dovrebbe accadere in un paese normale) l’efficacia.
Quelle stesse disposizioni che molti Giudici del Tribunale avevano già dichiarato illegittime, anche perché nulla si sa degli esiti delle votazioni del Consiglio Giudiziario Plenario che le ha consentite.
In tutto questo due cose stupiscono, ma forse neppure troppo.
La prima: l’ordine del giorno, che praticamente dice poco o nulla, approvato al comma 2 in Consiglio Giudiziario Plenario, ovviamente è rimasto segreto; nel frattempo però, tre giudici del Tribunale hanno letto sul solito blog che sarebbero stati cacciati. Un modo elegante per comunicare la fine di un rapporto di lavoro, peraltro a tre magistrati.
Il secondo: il Segretario Ugolini, davanti a tutto ciò, davanti alle pesantissime prese di posizione della Camera Penale, allo sciopero indetto dall’ordine degli avvocati, davanti a imminenti valutazioni di Moneyval e Greco, davanti a un Tribunale che sta crollando, insomma, davanti alla “terra da ceci”, rimane attonito e muto, immerso in un mondo che ha contribuito a creare ma nel quale, probabilmente, neppure lui riesce più ad orientarsi.
A tutti i Cittadini, che giustamente, a causa anche della continua secretazione di atti importantissimi e terribili, non riescono a capire cosa sta succedendo, Repubblica Futura si rivolge e chiede di valutare come dietro tutto questo non vi sia solo in ballo la permanenza a San Marino di questo o quel Magistrato, ma vi siano in gioco lo stato di diritto e la democrazia stessa, cioè la libertà ed il diritto di ciascuno di noi, che, purtroppo, per meri interessi particolari, rischiano di sparire per sempre.