Il Governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta al Meeting ha evidenziato come il calo demografico in tutta Europa “rischia di avere effetti negativi sulla tenuta dei sistemi pensionistici, sul sistema sanitario”.
L’inverno demografico è ormai una realtà consolidata in Italia, così come nell’intera Europa, nella quale si inizia a riflettere per gli effetti che tale condizione potrà avere sugli Stati e il welfare.
A San Marino non siamo messi meglio, anzi la situazione in termini numerici è ancora più acuta: nel 2022 nati 205, nel 2023 nati 191, nel 2024 nati 63 (al 30 giugno), meno 37 rispetto allo stesso periodo del 2023.
L’unica reazione di questi giorni è venuta da Stefano Canti, neo-Segretario di Stato alla Famiglia, che ha dichiarato la volontà di riformare il diritto di famiglia. Che, purtroppo per lui, nulla ha a che vedere con il sostegno che le istituzioni possono dare alla famiglia.
A nostro avviso la classe politica deve piuttosto approfondire una tematica fondamentale per il futuro del nostro Paese: quali saranno le conseguenze del crollo demografico nel medio e nel lungo termine? Ed occorrerebbe avviare tempestivamente una indagine strutturata nella popolazione in età fertile per comprendere, in modo scientifico, quali sono le ragioni alla base dell’attuale trend della natalità. E da lì partire per proporre utili soluzioni, allocando anche le necessarie risorse economiche.
Repubblica Futura ritiene l’argomento molto rilevante. Fino ad oggi si è girato intorno al problema e il governo nella scorsa legislatura non ha introdotto alcuna seria riflessione, non ha stanziato risorse né fatto scelte innovative, tantomeno si è ben guardato dalle scelte di natura strutturale. L’unica cosa che è stato capace di fare è chiudere sbrigativamente la scuola elementare di Città. Ed ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
La politica delle residenze, che potrebbe aiutare a mitigare la situazione, almeno in parte, nel breve termine, è andata nella direzione esattamente opposta a quello che servirebbe. Si sono concesse residenze ai pensionati, agli sportivi che qui non risiedono o residenze fiscali. Quindi niente bambini neppure quanto ai nuovi residenti.
Repubblica Futura intende promuovere a breve un dibattito consiliare, passo opportuno soprattutto in questa fase di inizio legislatura per una seria riflessione e mettere alcuni punti fermi.
Per una piccola Repubblica come San Marino perdere la popolazione significa a lungo termine perdere la propria sovranità e nel medio termine mandare in crisi alcuni pilastri della nostra società come il sistema previdenziale e sanitario. C’è poi il tema del debito estero. Se si continua ad aumentarlo e non nascono più bambini, chi lo ripagherà fra qualche decennio?
In questo riteniamo sia necessario attivarsi per conoscere in modo preciso le dinamiche di base che portano a questa condizione e attuare gli interventi più adeguati, fissando dei termini precisi per valutare se le soluzioni hanno un effetto.
Ci sono certamente interventi che si possono realizzare sin da ora: una fiscalità più pro-famiglia, una riconsiderazione della struttura e dell’importo degli assegni familiari, la modifica della legge sul diritto allo studio, ma anche un approfondimento di temi quali l’importo dei salari e il costo degli immobili, su cui auspichiamo il governo abbia il coraggio di intervenire tempestivamente stanziando risorse e non emettendo i soliti decreti delegati, fumo negli occhi che a ben poco servono, come i risultati di questi giorni confermano.