Intervengo brevemente a favore di questa istanza d’arengo perché gli istanti ci pongono un problema gravoso che riguarda appunto il rispetto e la tutela del nostro territorio.
Devo però precisare che la criticità non risiede nella normativa ambientale in quanto il sistema sanzionatorio esiste ed esistono le sanzioni amministrative e penali. Piuttosto il problema è altrove e l’istanza lo sottolinea definendo regole non recepite e metabolizzate e questo è il problema centrale ed è molto molto più grave.
E’ grave perché vuol dire che non abbiamo maturato quella coscienza di difesa della nostra ricchezza più grande che è la nostra terra.
Ma andiamo per ordine. Il processo di aggiornamento e completamento della normativa ambientale è stato avviato con la Legge n. 131 del 21 settembre 2009, che ha attivato una produzione normativa scaturita nell’adozione di una serie di Decreti che sono andati a disciplinare i principali settori, in materia ambientale, ancora sprovvisti di idonea regolamentazione.
Poi con il Decreto Delegato del 27 aprile 2012, n. 44 si arriva al Codice Ambientale della Repubblica di San Marino. .Una raccolta di leggi e norme che tutelano in toto l’ambiente.
Il Codice ha raccolto e regolarizzato in unico testo tutte le norme precedentemente adottate in materia della tutela e salvaguardia dell’ambiente, compresi gli importanti recenti decreti in materia di rifiuti, acqua, aria, inquinamento acustico, informazione in materia ambientale e danni ambientali, il tutto elaborato da un gruppo di lavoro composto da professionisti del campo.
Il Codice, è un provvedimento che costituisce il momento finale e qualificante di un percorso di ammodernamento e di profonda riforma delle normative a presidio dell’ambiente e della salute, e si colloca in un ambito più ampio di iniziative legislative e culturali in materia ambientale.
Ora, il territorio di San Marino seppur di piccole dimensioni rappresenta un gioiello all’interno dell’Europa. Ma proprio perché è piccolo, ogni lembo di terra ogni pezzo di verde, con ogni albero, ogni quercia, ma anche ogni calanco va difeso, rispettato e valorizzato.
E il rispetto sta anche nel mantenere pulito l’ambiente, nell’intervenire in quegli spazi che potrebbero andare incontro all’abbandono, al degrado e all’assembramento dei rifiuti e gli istanti hanno perfettamente ragione nel denunciare queste negligenze e disservizi.
Ben venga dunque il sistema sanzionatorio per la violazione di questi principi elementari di rispetto ambientale che come ho detto esiste già, va solo applicato questo si, ma forse vale la pena di investire anche nel coinvolgimento della cittadinanza tutta: una sfida ad essere protagonista della bellezza della propria terra, ma questo è un altro discorso molto più difficile e richiede tempo e perseveranza nella comunicazione, ma come ho detto è una sfida.