I cittadini sammarinesi aventi la cittadinanza americana – Accidental Americans – da più di 2 anni sono fortemente preoccupati e contrariati per l’applicazione della legge USA FATCA, che ha fatto emergere la peculiarità della tassazione statunitense basata sulla cittadinanza (CBT, Citizen BasedTaxation); fino a poco tempo fa ne erano ignari ed inconsapevoli quasi 9 milioni di cittadini USA sparsi nel mondo, compresi i Sammarinesi-Americani.
In applicazione del FATCA, dal 1° luglio 2014 tutte le banche hanno l’obbligo di raccogliere i dati dei clienti americani, i quali devono regolarizzare la loro posizione fiscale all’IRS (Agenzia delle Entrate USA). Per il momento i cittadini USA residenti all’estero possono usufruire di una sanatoria (StreamlinedForeign Offshore Procedures), che presuppone l’inadempienza in buona fede e che richiede 3 anni di dichiarazione dei redditi pregressi e 6 anni di estratti conto bancari (FBAR).
A San Marino più di 3000 cittadini con doppia cittadinanza, ovvero circa il 10% della popolazione, devono affrontare una spesa considerevole presso professionisti accreditati o altri soggetti per regolarizzare la propria posizione fiscale, senza contare la spesa di eventuali tasse da versare all’IRS.
Va sottolineata con forza l’ingiustizia e l’iniquità di trattamento fiscale che gli USA impongono ai loro cittadini ovunque residenti nel mondo, i quali si trovano a dover pagare doppie tasse – al paese dove risiedono e agli USA – senza ricevere da questi ultimi alcun benefit in termini sociali e di welfare.
Le Segreterie di Stato competenti – Esteri, Finanze e Sanità, nelle persone di Pasquale Valentini, Giancarlo Capicchioni e Francesco Mussoni – hanno considerato con estrema superficialità il problema e le ripercussioni sui concittadini con doppia cittadinanza; la loro azione politica e diplomatica è stata insoddisfacente e carente, ritenendo – assieme ad altri politici anche dell’opposizione, badate bene – la doppia tassazione quasi una seccatura, un problema specifico e personale di cittadini “privilegiati” per il fatto di essere anche americani.
Alcuni cittadini più attenti hanno avuto vari incontri dal 2014 ed hanno cercato di fare capire a questi esponenti politici i rischi connessi fra la tassazione piuttosto alta degli USA e l’ampio differenziale fiscale rispetto a noi, la spesa per le pratiche della sanatoria, la fuoriuscita di denaro ancora da quantificare dalle casse dello Stato. Non ci risulta che siano state intraprese azioni conseguenti rilevanti e siamo dunque in una fase di stallo.
Noi cittadini sammarinesi- americani abbiamo il diritto di avere accordi bilaterali per essere trattati fiscalmente come tutti coloro che hanno una doppia cittadinanza nel mondo.
Repubblica Futura ritiene non più rinviabile attuare i seguenti punti:
- Un accordo San Marino-USA sulle doppie imposizioni, ponendo all’attenzione degli interlocutori la particolarità del nostro micro-stato, dove:
- il 10% della popolazione (circa 3000 cittadini) ha la cittadinanza americana per il fenomeno dell’immigrazione del dopoguerra fino agli anni 60/70;
- la quasi totalità di essi non ha alcun bene/legame patrimoniale negli/con gli USA ;
- i doppi cittadini hanno beni di proprietà e conti bancari a San Marino perché sono stabilmente residenti in Repubblica, quindi non hanno le caratteristiche di evasori fiscali.
- Un Totalization Agreement nel medio termine, cioè un accordo per evitare la doppia tassazione di alcune tipologie di reddito come, per esempio, quelle derivanti dai redditi da pensione.
- Un tavolo di confronto internazionale, in particolare con i paesi europei, per ricercare soluzioni
comuni tese a ridurre il peso della doppia tassazione ai propri cittadini.
- Specifiche esenzioni fiscali – da negoziare – per quanto attiene alle borse di studio erogate da San
Marino, per evitare che vengano considerate reddito e pertanto soggette a tassazione dagli USA a svantaggio dei nostri studenti con doppia cittadinanza.
Ingrid Casali
Repubblica Futura – Coalizione Adesso.sm