La parola fine alla telenovela delle bollette l’ha messa – per ora – il Segretario di Stato che l’ha iniziata e, dopo aver presentato e difeso in vari interventi pubblici l’aumento di oltre il 100% delle bollette di luce e gas, ha detto basta: stiamo lavorando per voi! Ennesimo slogan su cui sarebbe semplice strumentalizzare ma che nasconde l’inquietudine di chi evidentemente è stato richiamato all’ordine dalla sua maggioranza. Maggioranza che peraltro, in Commissione Finanze, dopo l’audizione, aveva preferito gettare la spugna e non dire una sola parola su come affrontare la crisi delle bollette.
Mettendo in fila le parole del membro di governo con delega all’AASS e del Presidente del Consiglio di Amministrazione di AASS, ci sarebbe da perdere il sonno. Chi nello staff del Segretario ha suggerito la linea di comunicazione del terrore (in tanti a voce bassa fanno un nome), sarebbe da mandare a casa subito anziché promuovere, come si dice in giro.
Aumenti di oltre il 100% dell’energia, problemi a trovare per il 2023 un fornitore per il gas, colossali oneri finanziari per l’AASS. Altro che i complimenti del Fondo Monetario Internazionale per le politiche del governo sull’energia!
Consiglio di Amministrazione di AASS, Segreteria di Stato e Autorità per l’energia non erano riusciti a trovare una quadra, o meglio, l’avevano trovata in aumenti mostruosi delle tariffe. Poi la magia: evidentemente qualcuno che conta nella maggioranza si è fatto sentire, ha convocato tutti e tre i soggetti e ha detto no! Tutto bloccato.
Cosa che, beninteso, potrebbe anche far piacere se non fosse che tutti ormai si chiedono: a cosa servono CdA di AASS, Autorità e Segreteria di Stato?
Peraltro Repubblica Futura da mesi pone il tema sostenibilità per il bilancio delle famiglie e imprese, anche a causa dei costi delle bollette e dell’inflazione.
Per le bollette RF chiede alla Segreteria competente ed alla maggioranza di aprirsi a ragionare seriamente con il Paese su come coniugare un prezzo adeguato ai costi AASS con interventi di sostegno per cittadini e imprese.
La nostra proposta l’abbiamo fatta chiara già in Commissione e la ribadiremo fino allo stremo: AASS applichi in bolletta il costo medio che realmente sostiene, tenendo conto dei benefici del contratto finanziario (Swap) che ha firmato, non il costo di mercato. In tale modo, probabilmente, non ci sarebbe nemmeno bisogno di aumenti tariffari, dato che il livello delle tariffe odierne, per lo meno sul gas, è appena superiore ai costi che l’Azienda sostiene.
Ci permettiamo altresì di suggerire di utilizzare la SMAC per le famiglie: una percentuale accreditata all’atto del pagamento delle bollette per il 2023 per sostenere potere d’acquisto interno e mitigare gli aumenti.
Per le imprese si potrebbe costruire un meccanismo di sconto sulla monofase delle merci importate simile al sistema adottato per ridurre gli impatti degli aumenti del carburante.
Mancano poche settimane alla discussione del bilancio di previsione 2023 e riteniamo ci siano tutte le condizioni per individuare soluzioni condivise, evitando ulteriori campagne di comunicazione del terrore che il governo ha messo in piedi.
Ultimo punto l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici.
Rete, date le battaglie fatte qualche anno fa, ritiene necessario prendere una posizione pubblica sulle ricorrenti notizie di un ritorno al passato alla direzione AASS? E soprattutto pretenda di chiarire una volta per tutte che ne è della gestione di AASS da parte del CdA e del suo bilancio, volutamente sottratto all’attenzione del Consiglio Grande e Generale.
Nicola Renzi presidente del gruppo consiliare di RF: “La maggioranza abbia il coraggio di aprire un vero confronto politico per disegnare il futuro dell’Azienda coinvolgendo tutti gli stackholders. Confermare la proprietà pubblica al 100% e disegnare un assetto adeguato alle nuove sfide che l’Azienda ha davanti è un elemento strategico. Serve definire il perimetro delle attività AASS e dare una organizzazione operativa e patrimoniale adeguata, aumentando la trasparenza e evitando situazioni come l’attuale in cui alla chetichella il CdA sta portando l’ente a un buco di bilancio milionario, senza portare assestamenti al Consiglio Grande e Generale”.
RF chiede uno slancio per uscire da questa grave impasse in cui sarebbe logico che qualcuno si scusasse con cittadini ed imprese per manifesta incapacità e la maggioranza avesse l’umiltà di aprirsi a una profonda riflessione.
L’AASS è di tutti i cittadini e l’efficienza e economicità dei servizi resi non sono un asset da gestire nei corridoi del potere.