Cominciamo a sospettare che la “mini crisi” apertasi nel Governo prima di Natale, con le dimissioni del Segretario Ciavatta – prima date, poi congelate e poi ritirate dopo un unico confronto politico con la maggioranza – si sia conclusa con la decisione di non fare e non dire più nulla sulla situazione pandemica che ancora purtroppo sta colpendo il paese, per mascherare le profonde divisioni esistenti in maggioranza sul tema.
Mentre altrove riflettono in maniera approfondita e attenta sulla gestione delle quarantene, dei tamponi, delle scuole, degli isolamenti domiciliari dei positivi, delle vaccinazioni, ecc. alla luce dell’elevatissima contagiosità – abbinata ad una apparente minore gravità – della variante Omicron, qua tutto tace.
Al massimo noi comuni mortali possiamo deliziarci con qualche periodica intervista al Tg San Marino del Segretario Ciavatta (pronto a ripeterci le solite retoriche tranquillizzazioni
Nient’altro. Nel mentre, fioccano le consulenze per incarichi più meno utili (quasi 45.000€ per 3 mesi di lavoro di Bevere e del suo staff, non si è capito ancora per fare cosa, in attesa di diventare nuovo Dg dell’Iss), peraltro non solo nella sanità (come non ricordare gli oltre 30.000€ che verranno spesi per un incarico ad una società per produrre l’ennesimo piano di gestione dei rifiuti? Come se da soli non sapessimo fare…).
Del resto, che il motto di questo Governo sia “spendere e spandere verso gli amici e mettere la polvere sotto il tappeto sui problemi” è cosa nota.
Peccato che intanto al Paese manchino completamente risposte su alcuni temi centrali di questa fase pandemica:
e tante altre che diventerebbe lungo elencare.
Tutto tace, rispettando la consegna del silenzio con cui è stata risolta la minicrisi prenatalizia. Peccato che il Paese abbia necessità di risposte…