Sul finire dell’estate, quando l’emergenza idrica si sta allentando e non fa più gioco promettere bacini imbriferi con annessa centrale idroelettrica, assegnato un ricco incarico a professionisti romani per lo studio di vulnerabilità sismica del vecchio ospedale in modo evidentemente sospetto trattandosi di una struttura da smantellare, il Segretario di Stato alla Propaganda Stefano Canti, già Segretario di Stato al Territorio, torna a suonare la fanfara. Questa volta lo fa facendo passare interventi di manutenzione più che ordinaria sul manto di usura della superstrada, che peraltro egli stesso aveva sospesi quando prometteva di farla nuova, come lavori dal carattere straordinario. Utilizza per ciò un titolo mirabolante che solo lui cerca di appioppare a ciò che è assolutamente normale nel goffo tentativo di nascondere il clamoroso nulla di fatto che sta caratterizzando il suo operato. Per confondere ulteriormente le acque vi aggiunge un paio di interventi, uno, quello della rotatoria dei Tavolucci, già da tempo in discussione e già ampiamente previsto dal suo predecessore, ed un altro, quello dei semafori pedonali al confine di Dogana, evidentemente azzardato. Entrambi naturalmente definiti “sperimentali”, forse per ammantare di scientificità il tutto o forse, più verosimilmente, per evitare, secondo la normativa vigente, ogni processo autorizzativo e poter procedere coi lavori in regime di manutenzione ordinaria; segno evidente della totale assenza di organica programmazione e di pura navigazione a vista. La rotatoria di Murata, ad esempio, che lui sta impiegando più tempo ad infiorare di quanto fu necessario per costruirla, non ebbe alcun periodo sperimentale: quando la politica ha le idee chiare e le geometrie consentono l’intervento, la sperimentazione su strada, se non è come in questo caso un artificio burocratico, non ha senso alcuno. Del resto chi giudicherà gli esiti della sperimentazione? Siamo convinti che se a farlo sarà lo stesso Segretario alla Propaganda o la sua ex segretaria particolare, direttrice di dipartimento ed ora direttrice dell’AASLP, i risultati non potranno che essere entusiasmanti, malgrado i più che probabili disagi e pericoli che l’installazione di semafori, in smantellamento su tutto tratto italiano della Super, provocheranno al confine di Dogana. In ogni caso, anche rispetto alla superstrada, aspettare il PRG di Boeri, fermo da quasi tre anni nel cassetto del Segretario, è diventato come aspettare Godot; niente paura, fra i due Stefani, Boeri e Canti, ci pensa il secondo. E così il piano “strade sicure”, varato irrispettosamente in conferenza stampa del Congresso di Stato proprio nei giorni in cui la comunità sammarinese piangeva la tragica scomparsa di due giovani in un incidente stradale, in una lacuna di sensibilità alla quale solo Stefano Canti poteva arrivare, è bello e pronto. La prima fase, di formazione dei tecnici, è stata polverizzata in pochi giorni: è sufficiente partecipare ad un convegno. Al via la seconda fase di collaborazione col Politecnico di Milano; sarebbe interessante conoscere a quali condizioni e costi. C’è da pensare che fra qualche settimana il Segretario annuncerà la fine del programma “strade sicure” e, pronto all’incasso elettorale, consegnerà al popolo sammarinese una rete viaria finalmente perfetta. Va invece ricordato al Segretario alla Propaganda che la formazione dei tecnici, perché sia efficace, va pensata in continuo, come avveniva in AASLP ai tempi della collaborazione con l’Università della Repubblica di San Marino che aveva trasferito in Azienda la sede del Dipartimento Strade Ferrovie ed Aeroporti; collaborazione smantellata da Canti con la scusa degli elevati costi, rendicontati in modo strumentale, solo perché avviata nella scorsa legislatura. Va ancora ricordato al Segretario alla Propaganda che sul piano della ecosostenibilità degli interventi di manutenzione stradale l’Azienda, ancora grazie alla collaborazione con l’Unirsm, era all’avanguardia anche con la partecipazione, a costo zero, a progetti di livello europeo; e che al tempo, anche grazie alla collaborazione con la Società Italiana Infrastrutture Viarie (SIIV), la Repubblica di San Marino non solo frequentava i simposi internazionali ma li organizzava in territorio. Gioverà sapere a chi ha la necessità di nomenclare anche l’ordinario in modo roboante, che le amministrazioni limitrofe, che prima dello smantellamento totale operato da Canti seguivano San Marino affermatosi nella manutenzione stradale come punto di riferimento, sono state ben liete di ospitare, anche per l’indiscutibile vantaggio economico, quelle professionalità tecniche ed universitarie che egli ha sbrigativamente liquidato per motivi politici o di invidia personale. Quelle amministrazioni limitrofe oggi adottano brillantemente e con notevoli risparmi i metodi di programmazione dei lavori di manutenzione stradale nati in territorio e che oggi, grazie a Canti, San Marino non adotta più. Il Segretario alla Propaganda annuncia compiaciuto che San Marino deve ripartire faticosamente da zero in ambiti nei quali erano stati conseguiti e consolidati importanti risultati; deve riavviare consulenze con realtà extra territoriali dai costi imprecisati dopo aver azzerato la proficua collaborazione con l’Università di San Marino. Altroché lungimiranza e capacità: politica di quartiere imbellettata da termini altisonanti per nascondere l’assenza totale di risultati da parte di chi a corto di idee arriverebbe a chiamare, per spacciarla come opera straordinaria, “operazione di igienizzazione e raffrescamento dei bassifondi” anche il cambio delle proprie mutande.
Le fanfare del Segretario alla Propaganda
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