Il Segretario alla Propaganda Stefano Canti sta raschiando il fondo del barile. Dopo lo zero assoluto rimediato in quattro anni di non gestione del territorio, ora, approfittando del periodo di prolungata campagna elettorale che l’insediamento dell’illegittimo governo balneare gli garantisce, si butta nel più collaudato mezzo di acquisizione di consenso: la svendita clientelare del territorio intrallazzando col PRG vecchio di trent’anni. Dopo aver cassato il Piano di Boeri, pronto e pagato, ed aver tentato di distrarre la cittadinanza con l’altisonante nome di Norman Foster al quale commissionarne un altro a caro prezzo, non perde il vizio di cercare di patinare il proprio insignificante operato con ogni mezzo di informazione, descrivendo l’ordinario come straordinario e clamorosi fiaschi come successi. Così, malgrado le solenni “tozze” che anche il collega di governo Pedini ogni tanto gli rifila, apprendiamo che aprirà solo uno dei due ascensori di piazzale Calcigni, mentre per il secondo dovremo ancora attendere (ma i lavori non dovevano essere consegnati il 15 marzo?). Sui giornali, dopo il disagio della chiusura in piena stagione turistica delle strade di accesso ai Parcheggi 6 e 7 per lavori di asfaltatura certamente eseguibili in altri periodi, viene annunciata l’ulteriore chiusura di quelle strade per eseguire prove di qualità sul conglomerato, come se si trattasse di una attività di straordinaria rilevanza: tali operazioni, assolutamente ordinarie, sono sempre state eseguite dell’AASLP senza chiudere le strade e con la preziosa supervisione, a costo zero, dell’Università di San Marino bandita da Canti. Ma questa volta vale la pena strombazzarle sui giornali dato che ad eseguirle è il Politecnico di Milano al quale è stata assegnata una costosa ed inutile consulenza da 150.000 euro.
Un disagio, un costo inutile ed un insuccesso spacciati come il conseguimento di risultati straordinari. E l’aver disseminato il territorio con autovelox quale toccasana per le millantate “strade sicure”, evita interventi strutturali, come nel caso della sottomontana, posizionando in ogni dove questi presidi, utili per far cassa sulle spalle dei sammarinesi ma non in grado di elevare di un millimetro la sicurezza della rete viaria.
Ma il “top” il nostro eroe lo raggiunge con le rotatorie “sperimentali”. La rotonda “sperimentale” dei Tavolucci, date le numerose lamentele, è diventata figlia illegittima: anche “i cultori dell’ambiente” – fantomatico gruppo in seno al Partito Socialista – ne imputano la responsabilità, con scempio di alberi e strutture sportive, allo scorso esecutivo. Come se questo governo, e Canti in particolare, che ha bloccato qualsiasi iniziativa solo perché avviata nella scorsa legislatura, non avesse avuto la possibilità di annullare i lavori non ancora iniziati o di modificare il progetto. Ma ancora la rotonda “sperimentale” dei Tavolucci non è ultimata che il Segretario alla Propaganda, con la necessità di dimostrare il suo attivismo preelettorale, avvia i lavori in piena stagione turistica della rotonda “sperimentale” di Domagnano, il cui cantiere insisterà, insieme alla “sorella” dei Tavolucci, sul percorso che i visitatori compiono per salire sul Titano.
Intanto i sammarinesi si chiedono perché queste rotonde vengano definite “sperimentali” quando la loro realizzazione è evidentemente irreversibile dopo il taglio di piante e demolizioni di strutture. Presto detto: la denominazione “sperimentale” consente, secondo la normativa vigente, l’avvio dei lavori in regime di manutenzione ordinaria. È l’espediente, di cui Canti abusa, per evitare ogni iter autorizzativo ed ogni controllo e, in sfregio ad ogni millantata programmazione, far partire i lavori a piacimento.
La fioritura di queste rotonde sperimentali, ultima “trovata” preelettorale del Segretario alla Propaganda, suggerisce l’appellativo di “Rotondolo”, l’ottavo nano, riferito a Canti per levatura politica e nuova attività preferita.