L’odore di santità

L’odore di santità

Fra i Cristiani si parla di persone “in odore di santità” in presenza di figure particolarmente dotate di virtù sublimi e che praticano comportamenti amorevoli verso il prossimo, e come tali sono venerati ancora in vita. Cito alcuni esempi come Francesco d’Assisi o Papa Giovanni XXIII, che dopo la morte ebbero il giusto suggello della Santità.

Un vivente con tutti i requisiti necessari è senza dubbio il nostro benamato Papa Francesco, uno dei pochi personaggi che riescono a dare speranza al mondo, pur essendo un po’ scomodo specie per i soliti “benpensanti” e per certi ambienti retrivi della Curia.

A San Marino i custodi dei canoni della santità sono, anche per la loro denominazione, i democristiani, i quali si atteggiano a vittime di una congiura della storia nei loro confronti, loro che hanno operato negli ultimi 25/30 anni per il bene del popolo con onestà, giustizia e lungimiranza e sono pertanto meritevoli della riconoscenza di tutti.

E invece una congrega di giovincelli infedeli li ha disarcionati dal potere, e in cinque mesi hanno dilapidato tutto il benessere e la serenità pazientemente costruita da loro.

A cominciare dal sistema finanziario e bancario, che era un esempio di trasparenza, di saggezza, di impegno gratuito e disinteressato; insomma il fiore all’occhiello di San Marino nel mondo.

E allora zac! Vogliono una commissione di inchiesta per conoscere tutte le cause, le modalità, i responsabili del disastro e suggerire i rimedi sicuri per risolvere tutto e subito.

I signori si che se ne intendono!

Come se loro non c’entrassero niente con le farneticazioni della piazza finanziaria, con le banche e società di affari distribuite a piene mani a chiunque, senza neanche farci la cresta sopra…

Come se orde di extraterrestri travestiti da politicanti, da governanti, da faccendieri, da professionisti senza scrupoli avessero invaso e inquinato le schiere incorruttibili della DC e dei partiti satelliti, dando materia al Tribunale per parlare di associazioni a delinquere e per sbattere in galera alcuni big, quelli si nostrani ma ovviamente “inconsapevoli”, e di indagare e incriminare decine e decine di personaggi della classe dirigente e del mondo imprenditoriale della Repubblica.

E quegli stessi extraterrestri fossero talmente abili da reclutare spezzoni delle Forze dell’Ordine e della Magistratura pronti a chiudere gli occhi o a rovesciare, col ricorso ai cavilli giuridici più stravaganti, sentenze di condanna emesse con scienza e coscienza da giudici seri e preparati.

Ma allora sono vere le ricorrenti dicerie sui poteri forti, sui sistemi para-mafiosi o massonici, sugli organismi di categorie professionali manovrati da personaggi scaltri e spregiudicati, che condizionano tutta la vita economica e sociale, in definitiva la politica e il futuro del nostro povero Paese.

Il mantra di costoro, ben noti a tutti è che per salvare la baracca “non basta l’onestà”, ma ci vogliono idee chiare e capacità imprenditoriali; l’onestà al massimo è un optional. Se non c’è è quasi meglio!

A questo proposito ricordo che circa un mese fa ero presente all’Assemblea di una (ex?) potente Fondazione in cui si sproloquiava sulla incapacità e sulla pericolosità della nuova compagine governativa, tanto che uno di quelli che “contavano” dopo una sapiente analisi sulla situazione precaria del sistema bancario e finanziario, si è prodigato in consigli sul da farsi invocando la “massima trasparenza”. Peccato che anche lui sia inquisito con la pesante accusa di aver incamerato una robusta cresta in un losco affare (ma solo in qualità di “intermediario e consulente”!); e non sarebbe neanche un episodio isolato.

Ma allora cosa abbiamo lavorato e lottato per anni per portare San Marino fuori dalla black list e per adeguare la nostra legislazione ai dettami richiesti dalle organizzazioni internazionali, in modo da reinserire la Repubblica fra gli Stati serie e affidabili?

Evidentemente i potenti di ieri e i loro arroganti eredi di oggi non hanno ancora digerito la recente sconfitta elettorale e si sentono con l’acqua alla gola, per cui temono di rimanere in disparte a lungo così cercano tutte le vie per mettere in crisi la nuova maggioranza, approfittando anche del marasma finanziario e dei collassi bancari che indubbiamente loro hanno causato e costruito.

Se dobbiamo affidarci ancora alle loro capacità e alle loro  collaudate strategie, dio ce ne scampi!

Se il loro disegno è quello di soffiare sul fuoco per aumentare la tensione e speculare sulle preoccupazioni della gente, plausibili ma esagerate ad arte, per indurre il governo ad abdicare verso una sorta di esecutivo di salute pubblica, se lo scordino!

Si spera che i movimenti progressisti non si prestino a fare il gioco a favore della restaurazione del sistema democristiano; e al tempo stesso che alcuni vertici sindacali non tentino di riacquisire un ruolo e una credibilità indebolita attraverso una operazione del genere.

In ogni caso la maggioranza dei Sammarinesi apprezza le iniziative del nuovo gruppo dirigente; lo dimostrano le affollate presenze e l’attenta partecipazione agli appuntamenti dedicati al percorso e agli obiettivi fissati, come la recente presentazione del nuovo Piano Regolatore da parte della Segreteria al Territorio.

La coalizione “adesso.sm” ha la determinazione necessaria per portare avanti i propri programmi con umiltà e consapevolezza delle difficoltà da superare, ma anche con la coscienza pulita e la volontà di corrispondere alle attese di cambiamento chiaramente manifestate dagli elettori nel dicembre scorso.

Carlo Franciosi

San Marino, 16 maggio 2017

 

 

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