Le Associazioni del Polo delle Associazioni Sanitarie e Socio-sanitarie sono le firmatarie di questa istanza che chiede che venga istituita, con apposita legge, una giornata dedicata al Dono.
Repubblica Futura accoglie molto favorevolmente questa istanza.
Ma qual è il significato e qual è l’obiettivo che ha spinto 7000 volontari a stimolarci affinché la loro proposta possa divenire legge? Prima di tutto il giorno dedicato al dono non vuol essere un giorno di raccolta fondi, il significato è e deve essere ben altro.
E’ un riconoscimento importante per tutti coloro che ogni giorno lavorano per il bene comune, cittadini, organizzazioni di terzo settore, imprese virtuose, che hanno deciso di impegnarsi per fare qualcosa per la collettività.
Il dono è molto di più di una donazione, che sia sangue, che sia tempo, denaro o indumenti o cibo o farmaci, quando si regala qualcosa , innanzitutto doniamo una parte di noi, ci si mette in gioco e si da avvio a una storia, a una relazione. In questo momento, dove il rapporto con l’altro sta attraversando una grave crisi, dove la comunicazione si fa sui social, dove la coesione sociale sta scomparendo lasciando smarrimento e solitudine, ecco che invece il dono può evocare sentimenti, può creare
legami.
L’istituzione del giorno del dono è un’opportunità, è il giorno dell’impegno comune per incoraggiare il volontariato, è la promozione della solidarietà.
San Marino ha sempre dato testimonianza di gratuità e generosità e questo ha sempre costituito un patrimonio civile, culturale, di valore inestimabile, che incide sulla qualità della nostra vita, migliorandola, contribuendo alla coesione sociale.
Tante paure del nostro tempo ci spingono piuttosto verso l’egoismo e la chiusura verso l’altro.
Donare può suscitare una speranza, può ricostruire legami, può diffondere quella fiducia che poi
ritorna a beneficio di tutti. Il dono costruisce comunità e contrasta l’odio.
La solidarietà può essere dimostrata in tanti modi e forme diverse, e senza la solidarietà si rischia che
si indebolisca anche il senso di appartenenza al nostro Stato e le stesse istituzioni sarebbero più fragili. Aiutando chi si trova in difficoltà, si cresce come persone.
Per questo, la proposta del Segretario Santi di sensibilizzare i giovani e in particolare le scuole, la ritengo quanto mai importante. Così facendo la nostra intera società ne uscirà più forte e la sua rete di aggregazione si farà più robusta.
Per questi motivi le formazioni intermedie sono essenziali e vanno sostenute, rispettandone l’autonomia e ascoltandole in questo tipo di richieste che racchiudono principi fondamentali per il nostro Paese.
Siamo dunque favorevoli all’accoglimento dell’istanza.