L’educazione è l’arma più potente che tu possa usare per cambiare il mondo”. Questa frase venne pronunciata da Nelson Mandela, premio Nobel per la pace nel 1993, ed in questa frase si cela la motivazione che ci ha spinti a nominare l’Associazione Still I Rise per il premio Nobel per la pace 2023.
L’Associazione, dall’anno della sua fondazione, il 2018, si impegna nella missione di garantire educazione gratuita e protezione a ragazzi e ragazze vulnerabili che vivono in contesti di emergenza e in contesti di povertà. Con il suo impegno, Still I Rise fa si che alcuni dei 244 milioni di bambini e giovani che per motivi economici e sociali come la mancanza di infrastrutture, conflitti interni, mancanza di materiali, insegnanti e finanziamenti, non sono nel percorso educativo, possano accedervi, dando di fatto loro la possibilità di cambiare il proprio destino attraverso istruzione e conoscenza, che si traducono in emancipazione da una condizione svantaggiata e portano infine al cambiamento.
Il diritto allo studio è riconosciuto come un diritto umano ai sensi del diritto internazionale e dovrebbe poter essere garantito a tutti i bambini e le bambine del mondo, non solo per una loro migliore crescita, ma anche perché la negazione dell’istruzione nuoce alla democrazia e, quindi, anche alla pace e alla sicurezza internazionale. Per un paese investire nell’istruzione è il modo più sicuro e diretto di promuovere il proprio benessere economico e sociale, è costruire le basi per una società democratica. È stato dimostrato che un aumento dell’istruzione ha effetti sia in campo economico, poiché provoca un innalzamento della “qualità” della popolazione che lavora, sia in quello demografico in quanto fa diminuire la mortalità infantile. Esiste una relazione quasi lineare tra livello di istruzione delle madri e mortalità infantile: se la percentuale dei bambini scolarizzati aumentasse di 10 punti percentuali, la mortalità diminuirebbe del 4,1 per mille.
Ad oggi Still I Rise ha aperto 4 scuole, in Grecia (missione che si è conclusa di recente), Nord-Ovest della Syria, Kenya e Repubblica Democratica del Congo e lavora su due modelli: da un lato le scuole di emergenza, come quella prima scuola a Samos, che hanno l’obiettivo di garantire educazione insieme a supporto psicologico e materiale, per permettere a quei minori di reintegrarsi nella società; dall’altro le scuole internazionali per minori in condizioni di vulnerabilità. In Kenya Still I Rise ha recentemente raggiunto un risultato straordinario, e la loro scuola è stata inclusa nel circuito del Baccalaureato Internazionale, con la possibilità di offrire un percorso educativo di altissimo livello in grado di aprire possibilità inimmaginabili ai ragazzi e alle ragazze iscritti, tutti profughi e vulnerabili.
Se crediamo nella stretta correlazione tra istruzione ed emancipazione, sviluppo, democrazia e pace, come espresso nelle parole di Nelson Mandela, non possiamo non credere che ci sia dello straordinario nella mission portata avanti da Still I Rise, che ogni giorno rende reale l’impegno di “cambiare il mondo, un bambino alla volta”.
Per questo siamo onorati di dare oggi notizia ufficiale di aver proposto la nomina di questa Associazione per il premio Nobel per la pace 2023 e di farlo in maniera congiunta, nonostante proveniamo da due schieramenti politici diversi, a testimonianza che non ci sono divergenze quando si parla di sostegno per i diritti umani.
Consigliere Sara Conti
Consigliere Giuseppe Maria Morganti