RELAZIONE al PdL “DISCIPLINA DELLA DIRIGENZA MEDICA DELL’ISTITUTO PER LA SICUREZZA SOCIALE”

Nella sessione del 27-28 Agosto 2018  la Commissione Consiliare Permanente Igiene e Sanità Previdenza e Sicurezza Sociale, Sport, Territorio, Ambiente e Agricoltura ha esaminato il presente Progetto di Legge “Disciplina della Dirigenza Medica dell’Istituto Sicurezza Sociale” approvandolo (presenti 11, voti favorevoli 7, contrari 3, astenuti 1) con i relativi allegati e comprensivo degli emendamenti accolti con votazione segreta.

Il dibattito si è svolto in un clima costruttivo pur nelle differenti valutazioni sul Progetto di Legge e i commissari hanno promosso una discussione volta al sostegno dell’Istituto Sicurezza Sociale e alla risoluzione dell’annoso problema della cosiddetta “fuga dei medici” .

Il Segretario di Stato  per la Sanità e Sicurezza Sociale Franco Santi ha ribadito, come già aveva fatto in occasione della prima lettura del Progetto di Legge in sede Consiliare, in data 23 luglio 2018, che questo è un primo passaggio normativo  finalizzato alla risoluzione di problemi presenti da anni nella nostra struttura ospedaliera in merito alla criticità del settore medico, alla riorganizzazione dell’Istituto Sicurezza Sociale e ad una rimodulazione dell’attuale sistema con particolare attenzione  alle risorse umane.

Questa legge rappresenta un cambiamento importante nella storia del nostro sistema sanitario per vari motivi.

Primo fra tutti, e questa è l’innovazione di base, il corpo normativo introdurrà le regole di assunzione e gestione del personale sanitario attraverso la creazione e il riconoscimento del ruolo unico dirigenziale per i medici che lavorano o lavoreranno alle dipendenze dell’Istituto Sicurezza Sociale

La qualificazione come dirigente del personale medico permetterà un importante salto di qualità.

L’introduzione della certezza di un sistema retributivo  mediante inquadramenti e trattamenti economici che supereranno gli aspetti discrezionali, oggi ancora  presenti, e le carriere fondate solo sugli anni di servizio rappresenteranno inoltre l’aspetto più innovativo del provvedimento: accantonando la logica dell’anzianità di rapporto e premiando la competenza. Verrà introdotta la remunerazione di risultato che, sommata ad una base retributiva, sarà costituita  da variabili e indennità volte a stimolare i dirigenti medici a raggiungere gli obiettivi di budget e quelli previsti dal Piano Sanitario.

A questi aspetti si andrà ad aggiungere  il riconoscimento delle esperienze maturate a San Marino quando il Dirigente Medico non residente a San Marino decida di ritornare in Italia e, in egual modo, il medico residente a San Marino vedrà facilitato il suo percorso lavorativo ogni qualvolta si prospetti la possibilità di intraprendere un percorso di lavorativo in Italia o all’estero.

La valutazione e la formazione saranno quindi gli altri aspetti  strategici che questa legge introdurrà e che saranno finalizzati sia al raggiungimento della massima crescita delle competenze sia alla certezza di poter disporre di dirigenti con le capacità che competono al proprio ruolo, valorizzandone l’alta professionalità.

La valutazione dei dirigenti medici avverrà in base ad elementi chiari e a modalità fissate con apposito decreto delegato e si baserà sulla qualità e sull’impegno che il dirigente profonderà per il conseguimento dei migliori risultati e della massima soddisfazione del paziente,   oltre che per il raggiungimento degli obiettivi .

L’aggiornamento, leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale, si articolerà in due tipi di attività: una obbligatoria indicata dall’ISS in base a specifiche disposizioni di legge e programmate all’interno dell’orario di lavoro e una facoltativa scelta dal dirigente medico in base ai propri i interessi scientifici ed effettuata al di fuori dell’orario di lavoro.

La regolamentazione della formazione e dell’aggiornamento obbligatorio e facoltativo (Educazione Continua in Medicina-ECM) sarà fissata da un apposito decreto, dopo un confronto con le organizzazioni sindacali, entro il 31 dicembre 2018 .

L’altro aspetto importante e nuovo nato, in deroga alle norme vigenti, per rispondere alla necessità di ricoprire i posti vacanti e di dare continuità ai servizi sanitari e sociosanitari, è dato dal comma 4 dell’art 29 Titolo VIII e cioè l’introduzione di una norma che permetterà ai titolari di pensione erogata dall’ISS di prestare servizio presso la struttura sanitaria pubblica previa valutazione dei titoli e idoneità alla mansione. Per tutte gli altri aspetti relativi a modifiche delle condizioni previdenziali in favore di medici già dipendenti dell’Istituto, questi verranno rimandati  alla definizione della nuova Riforma delle Pensioni.

Profilandosi ormai prossima l’adesione all’Unione Europea e la conseguente  estensione degli istituti del cumulo per tutti i cittadini europei, per agevolare la totalizzazione dei periodi di contribuzione ai fini pensionistici dei dipendenti pubblici, l’ISS sarà disponibile, quando ammesso dalla legislazione della nazione di provenienza,  a versare i contributi volontari all’ente di previdenza sociale di riferimento ai fini della maturazione del diritto alla prestazione pensionistica.

In conclusione: l’elevata sensibilità ed interesse attorno al nevralgico tema che riguarda il benessere di tutti e della società in cui ogni giorno viviamo, ha richiesto questo intervento; certamente non sarà la chiave di volta per  risolvere i problemi della sanità nella loro interezza, ma rappresenta un buon punto di partenza per migliorare una situazione difficile, per anni sottovalutata, oggi non più rimandabile.

Confido pertanto in un positivo accoglimento da parte del Consiglio Grande e Generale del presente Progetto di Legge