Più volte in questi mesi Repubblica Futura ha chiesto di reperire rapidamente dei finanziamenti per aiutare l’economia post Covid e rifuggire la politica dei tagli che il Governo invece ha portato avanti sugli stipendi, le pensioni e l’indennità di malattia.
Dopo tante parole, ora nel testo di questo Assestamento di Bilancio troviamo i primi fatti: la cifra, 500 milioni, e gli obiettivi, che ci ha detto il Segretario Gatti.
Mi preoccupa, in particolare, l’idea di usare il debito per “sostenere la liquidità dello Stato e far fronte alle spese come gli stipendi della PA, per compensare il posticipo degli introiti fiscali generato dai vari Decreti del Governo”, per citare le parole del Segretario. Mi preoccupa perchè è facile prevedere che gli introiti fiscali mancheranno, per effetto della crisi economica post Covid, il deficit aumenterà e quindi rischiamo di avviarci verso una spirale preoccupante, molto preoccupante, di debito che si autoalimenta.
Noi crediamo che un finanziamento sarebbe dovuto servire principalmente per il sostegno all’economia post Covid, per sostenere la domanda e l’offerta, le famiglie e le imprese, evitando tagli; e per ricapitalizzare le banche dello Stato, proteggendo i risparmiatori e facilitando il credito alle imprese.
In questi mesi Repubblica Futura ha, poi, detto più volte che il finanziamento doveva avere 3 caratteristiche:
- Reperimento veloce, perché le risorse servivano rapidamente;
- essere a lungo termine, perché dovevamo avere tempo per rimetterci in ordine coi nostri parametri economici per poter rimborsare il debito;
- essere basso costo, perché il debito doveva essere sostenibile.
Per questo abbiamo raccomandato con tutta la forza che avevamo di esplorare tutti i canali possibili con la medesima determinazione e volontà, dagli organismi internazionali ai rapporti con gli Stati amici, senza escludere nulla. Perché quelle 3 caratteristiche erano la cosa più importante di tutte in questo momento.
Non è stato fatto, si sono esplorati solo alcuni canali che non sono andati a buon fine e oggi rimangono solo i mercati internazionali, che purtroppo non ci consentono di raggiungere nessuno dei 3 obiettivi:
- non reperiremo finanziamenti rapidi (sapete che le procedure richiedono molti mesi), non saranno a lungo termine (molto difficile superare i 10 anni per una prima emissione),
- non sarà per nulla a basso costo (spenderemo milioni solo per la commissione alla banca d’affari che dovremo utilizzare per piazzare il debito)
- ed inoltre con un rating BB+ il tasso di interesse che ci verrà richiesto sarà molto elevato.
Teniamo a mente le cifre.
Abbiamo un deficit strutturale di 40 milioni, presente da anni e anni, che aumenterà in maniera significativa per il calo delle entrate che ci sarà.
A questo si aggiungerà il rimborso del debito che, per i motivi detti sopra, ci costerà più o meno tra i 70 e gli 80 milioni all’anno tra quota interessi e capitale.
Parliamo pure del progetto di sviluppo, noi ci stiamo e ci fa piacere se lo vorrete fare con tutti, ma mi sapete dire dove troviamo 130-140 milioni in più ogni anno nel nostro bilancio?
Lo capite da soli, spero, che questo debito non è sostenibile.
E non è per nulla automatico che qualcuno ricompri il debito a scadenza, se non è sostenibile.
Trovare canali che ci avessero consentito di allungare la durata del finanziamento e ridurne il costo significava decine di milioni di euro ogni anno risparmiati. Decine.
Era più importante scartare canali perché questo non ci piace, quell’altro non lo riteniamo opportuno, questo pone dei rischi, ecc… o risparmiare decine di milioni di euro ogni anno per reperire un debito sostenibile e consentire la sopravvivenza del Paese?
E anche se cercate di dare sempre le colpe al passato, questa scelta di non voler guardare ad ampio spettro, di non voler sfruttare tutti i canali possibili per soddisfare quelle 3 caratteristiche è tutta vostra, è una scelta grave e ci costerà decine di milioni di euro ogni anno, un debito assolutamente insostenibile per il Paese a meno di non fare interventi di impatto enorme sulla popolazione.
Fate ancora in tempo a ripensarci e a lavorare aprendo altri canali alternativi che ci consentano un debito più sostenibile.