Il recente comunicato emesso dalla Segreteria di Stato alle Finanze è per noi un invito a nozze. Intanto risponde indirettamente al nostro interrogativo principale: “Catia Tomasetti è ancora presidente di BCSM?”. La risposta pare proprio un sonoro “forse”, dato che alle tante domande poste – da tempo, peraltro – l’unico riscontro, per giunta venuto da Gatti, è una ridda di insulti, illazioni e minacce nei confronti di Repubblica Futura.
Siccome amiamo essere precisi, vorremmo rispondere punto per punto. Per prima cosa, nulla sappiamo, noi comuni mortali, delle “nuove intese tra BCSM e Banca d’Italia” citate da Gatti. Forse nulla è dato sapere perché semplicemente non ci sono. Inoltre ci teniamo a precisare a Gatti che RF non nomina nei consigli di amministrazione, tantomeno in quello di BCSM, pappagalli parlanti ma persone senzienti, che con professionalità e rispetto delle norme esercitano il proprio ruolo con autonomia. Lo stesso vale per dipendenti di BCSM che abbiano l’avventura di fare politica. Ciò che vale per essi, se sono rappresentanti di RF, crediamo valga anche per quelli di altri partiti, alcuni dei quali oggi siedono in Segreterie di Stato. Stia certo, Gatti, o chi ha vergato il comunicato da lui firmato, che RF non si lascia intimidire da subdole minacce che, ahinoi, non fanno che evidenziare la statura di chi osa anche solo pensarle, prima di scriverle.
Quanto al fatto che RF si erga a difensore di Grais, Savorelli o di altri personaggi del passato, sarà bene ricordare che mai esponenti di RF hanno sostenuto la loro nomina in passato – cosa che invece il partito di Gatti ha abbondantemente fatto insediando Grais alla guida di Banca Centrale – ed anzi, nella passata legislatura, RF ha contribuito a cacciarli prima e a denunciarli poi, come ha rilevato la Commissione d’Inchiesta. L’accusa di Gatti, poi, rivolta ad RF di aver intrattenuto rapporti con Banca Cis e con la sua proprietà, diventa addirittura ridicola se si pensa a come proprio quella banca sia stata negli anni il main sponsor della Festa dell’Amicizia e se si pensa, ancora, ai vari messaggini che sarebbero intercorsi tra la proprietà di Banca Cis e Marco Gatti, in cui quest’ultimo avrebbe richiesto assunzioni e finanziamenti proprio a favore della DC. Chissà se qualcuno li ricorda ancora? Se Gatti ritiene che aver rivolto la parola a Grandoni nel tempo sia un reato, o qualcosa di cui vergognarsi, pensi a quei messaggi e ricordi che nessuno di RF ha mai pensato di chiedere a Grandoni soldi o assunzioni! RF non ha difeso Banca Cis, ha solo cercato di evitare – contro tutto e tutti visto che sulla crisi della banca erano stati fatti accordi per un nuovo governo – il bagno di sangue per le casse dello Stato e per il futuro occupazionale dei dipendenti che oggi è sotto gli occhi di tutti. Forse quando anche giudiziariamente sarà chiaro chi e perché ha continuato a voler infondere risorse pubbliche nelle casse di Banca Cis (BCSM con la presidenza Tomasetti?), allora finalmente si capiranno molte cose e si capirà anche che RF verso quelle operazioni ha costantemente manifestato le proprie forti perplessità.
Non basta: Gatti ritiene anche di poter commentare la sentenza del Collegio Garante sul Commissario della legge Buriani, sostenendo che RF lo voglia difendere. Qua evidentemente si tratta proprio di non riuscire a comprendere quanto scritto. RF non difende nessuno, ha semplicemente scritto – e lo ribadisce – che tutto il percorso dell’azione di sindacato, innescato dal dossier Tomasetti, è stato grottesco ed il suo esito è stato il degno finale di un colossale pastrocchio. Per quanto attiene all’accostamento di RF con il presunto “mondo di mezzo” non aggiungiamo nulla, per ora, perché la questione è in mano ai nostri legali (per opportune valutazioni). Invitiamo comunque Gatti a pensare ai guai giudiziari di qualche esponente del suo partito e gli facciamo notare che nessun personaggio di RF ha mai subito una perquisizione da parte della Guardia di Finanza.
Due parole è necessario spendere anche su Asset Banca, per chiedere nuovamente al Segretario Gatti se siano vere alcune vocine che lo vedrebbero in forte pressing per giungere ad una transazione milionaria a favore dell’ex proprietà della banca, voci che nella maggioranza si fanno sempre più insistenti.
Per tornare infine alle cose serie, se l’auspicio di Gatti è davvero il dialogo, RF è disponibile già da domani mattina. Prima però la Segreteria di Stato per le Finanze renda pubblico il contratto Cargill e spieghi cosa vuole fare con BNS, smetta di fare intimidazioni e lasci perdere la tentazione di mettere le mani sulla giustizia.
A Palazzo Begni ci sono tante cose da fare più costruttive per il bene della collettività senza prestare attenzione solo ai Tavolucci o ergere le difese di una persona che con San Marino ha sempre meno a che spartire e che deve aver fatto i capricci con Gatti dopo il comunicato di RF.
Repubblica Futura ricorda che abbiamo oltre 300 milioni di debito collocato sui mercati esteri, elemento rispetto al quale ci aspetteremmo equilibrio e pacatezza da chi dialoga con i mercati.