Prendo atto che i membri dell’opposizione della delegazione di San Marino presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo, senza nessuna condivisione con la maggioranza (visto che si parla sempre di confronto e poi non lo si applica) hanno la tendenza a rivolgersi al consiglio d’Europa per denunciare il proprio paese per diverse ragioni.
Nell’ultimo caso, nella sessione di giugno è stata presentata una mozione che denunciava influenze indebite del capitale finanziario, nei sistemi politici dei Microstati del Consiglio d’Europa. Quindi oltre a San Marino, Andorra, Malta, Monaco, Lussemburgo, Liechtenstein.
Sono considerazioni molto forti e pesanti quando si arriva a dichiarare che dei poteri oligarchici possano avere influenze sul sistema giudiziario, sui media, sulle elezioni e sui principi base della democrazia.
A mio modo di vedere, bisogna esserne certi e parlare di fatti legati alla realtà.
Fermo restando la legittimità del presentatore nell’intraprendere qualsiasi iniziativa democratica consentita dallo statuto del Consiglio d’Europa, altrettanto legittima è la mia perplessità nel vedere come, ancora una volta, si compia un ulteriore azione che può potenzialmente danneggiare il nostro paese e le relazioni internazionali di San Marino, visto che si chiamano in causa paesi di piccole dimensioni, interessati da questa mozione.
Mi domando se ci è davvero utile sollevare questioni – peraltro totalmente infondate – relative al nostro paese tirando in ballo altri paesi, che hanno dinamiche, realtà e specificità completamente diverse.
Con questi paesi, mi piacerebbe favorissimo il confronto, il dialogo e la cooperazione e gli scambi, non che li tirassimo in ballo per questioni interne.
Spesso in quest’aula si è parlato di difendere il paese da realtà esterne. Tuttavia spesso ci dimentichiamo di difenderci anche dalle insidie interne, che non perdono occasione di denigrare e rovinare l’immagine della nostra amata Repubblica, nel passato e nel presente, sia internamente che esternamente.
E’ contraddittorio sentire le stesse persone dire poi di amare la nostra Repubblica.
Concludo dicendo che è mia profonda convinzione di vivere in un paese oggi finalmente in linea con gli standard internazionali adottati dai paesi più virtuosi, ai quali non abbiamo niente da invidiare.