San Marino-Sanremo. E’ già iniziata la fuga?

San Marino-Sanremo. E’ già iniziata la fuga?

Da San Marino a Sanremo, Pedini Amati ha già iniziato la fuga dal Congresso di Stato? E’ una domanda che tanti cittadini si fanno vedendo le immagini patinate del Segretario di Stato in trasferta nella città dei fiori per presenziare al festival della canzone.

Fuga dai problemi, tanti, della sua Segreteria di Stato, fuga dalle risposte alle interrogazioni sui siti web esteri tanto cari al nostro eroe, evasione dalle polemiche sulla caccia ai cinghiali finita a schifio con tanto di fucilata contro una abitazione.

Probabilmente è più piacevole il red carpet di Sanremo alle noiose sedute del Consiglio Grande e Generale in cui, fra l’altro, i consiglieri di opposizione si lamentano sempre e i consiglieri di maggioranza sono sempre più insofferenti rispetto ai suoi comportamenti, molto spesso sopra le righe.

Repubblica Futura si interroga sul senso e sul contenuto delle politiche del governo in materia di turismo. Nella scorsa legislatura Pedini si lamentava per la mancanza di risorse economiche per il turismo e lo scarso interesse della maggioranza e del governo sul tema.

E allora ci chiediamo: perché ha voluto nuovamente essere presente in un governo in cui i compagni di viaggio sono più o meno gli stessi? Gatti alle finanze tiene sempre i cordoni della borsa, Giancarlo Venturini è sempre il capo supremo della DC e della maggioranza, Teodoro Lonfernini è passato dallo sport alla cultura, Beccari è ancora lì che dice che il mese prossimo si firmerà l’accordo di associazione con l’UE.

In sostanza i suonatori sono gli stessi, i proclami identici, idem le invettive e i risultati prossimi allo zero. Fanno tenerezza gli annunci sui successi di eventi canori che portano a San Marino un po’ di gente. Un numero ragguardevole, forse, se calcolato per una piccola sagra paesana di polenta e uccellini.

Ma, ci si permetta, qui le cose sono diverse. C’è un paese di mezzo, centinaia di operatori con tanti posti di lavoro e un indotto che non solo non cresce ma rischia di avere seri problemi in mancanza di progetti concreti di sviluppo.

Non ci sentiamo di poter affermare che le foto, le consulenze per il turismo sacro, per il cinema, per gli amici della comunicazione stanno portando risultati, così come gli amici arabi che prestano i soldi allo zero virgola.

La gente chiede serietà e se non si ha la capacità di governare forse sarebbe meglio per tutti andare a casa con tranquillità e ammettere, finite le tante trasferte, che un’esperienza è finita per colpa magari di chi non apre i cordoni della borsa o perché governo e maggioranza non credono nel turismo.

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