Sanità, basta cambiare il Direttore Generale?

Sanità, basta cambiare il Direttore Generale?

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Oggi è il 31 gennaio 2025, ultimo giorno – sembra – della prima parte del contratto del Direttore Generale ISS dott. Francesco Bevere.

Si dice in giro che sarà l’ultimo giorno, oppure domani sarà il primo dei tanti giorni di prorogatio in attesa di definire uno dei dossier più scottanti alla base dell’intesa di governo sul quale Libera ha puntato tanto in termini di credibilità politica.

Perché Bevere debba andare via, ancora francamente non l’abbiamo capito. Non è chiaro se la nomina targata Roberto Ciavatta debba essere superata da un’altra targata DC e validata Libera. Oppure se ci sono dei contrasti nel Comitato Esecutivo o se (per guardare più vicino) il Segretario di Stato Mariella Mularoni, nonostante i fiori e i sorrisi nella scenetta uso stampa dopo l’approvazione dell’Atto organizzativo, voglia un uomo di sua fiducia a capo dell’Istituto. 

Di certo, come sempre, è che i ragionamenti sul funzionamento della sanità, sui servizi erogati ai cittadini, sulle condizioni con le quali lavorano tanti professionisti, vengono molto dopo la battaglia politica che da mesi si consuma sul Direttore Generale fra DC e Libera.

E poi, l’occasione è propizia! Ci sono infatti posti di potere da assegnare – anche quelli di Direttore Sanitario e Direttore Amministrativo – ci sono altre poltrone bollenti in movimento all’ISS, c’è l’Atto organizzativo da applicare per rendere felice qualche (illustre) membro del Consiglio Grande e Generale.

Si sa, questa maggioranza vive di piccole cose: dirigenze da occupare (anche con la tecnica della “girata”), consulenze, amici da accontentare con svariate presidenze di commissioni e CdA, equilibri da mantenere. Con tutto ciò Francesco Bevere può anche terminare la sua esperienza a San Marino perché così si accontenta un alleato di governo e si coglie la palla al balzo per ricominciare con la “rumba” delle nomine, e poco importa se nel frattempo pantalone dovrà pagare due soggetti: il dott. Bevere fino alla fine del contratto e il nuovo direttore. 

Repubblica Futura rileva, al solito, come i servizi dell’ISS e i cittadini non sono la priorità del governo. Provate, per fare un esempio, a prenotare una visita di dermatologia: magari entro la fine del 2025 riuscite a essere visitati; oppure frequentate gli ambulatori della medicina di base con soluzioni al limite dell’ingegnosità, come il capanno per l’attesa nell’ambulatorio di Montegiardino.

I cittadini chiedono una sanità moderna e nel mondo si fa un gran parlare dell’intelligenza artificiale, ma da noi per prenotare un esame radiologico si va dal medico di base, che fa una richiesta cartacea, che va presentata alla segreteria della radiologia che poi chiamerà quando l’esame sarà fissato. Un percorso “modernissimo” alla faccia delle app e delle nuove tecnologie ormai usate per prenotare una cena o pagare un parcheggio.

Questa è l’ISS che governo e maggioranza hanno costruito nella scorsa legislatura attraverso un tourbillon di direttori generali e che stanno confermando anche oggi con operazioni ancora più spericolate e vere e proprie spartizioni di potere.

La gente chiede una sanità efficiente e non dover ricorrere a prestazioni private per avere tempi decenti per visite ed esami; chiede un ospedale moderno e non a rischio sismico come dichiarato dal governo; chiede, per una visita, di attendere in una sala d’attesa normale e non dentro un capanno da cantiere.

Repubblica Futura continuerà a fare proposte con spirito costruttivo sulla sanità e su tutte le sfere di attività dell’ISS; nel frattempo saluta il dott. Francesco Bevere che se ne andrà per motivi ancora oscuri.

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