Da ormai 4 giorni procede la sessione Consiliare di ottobre: una sessione che si è aperta con l’invito della nuova Reggenza, nel suo discorso all’aula, all’abbassamento dei toni e alla collaborazione tra maggioranza e opposizione, ad una corretta dialettica, nel rispetto delle istituzioni, anche e soprattutto nell’interesse del paese.
Invito che ancora una volta è stato disatteso da un’opposizione che continua a usare le armi dello scontro diretto e violento, degli attacchi personali, dell’insulto gratuito e fine a sé stesso; un’opposizione che millanta di operare nell’interesse dei Sammarinesi salvo poi agire sconfessando continuamente le proprie parole (un esempio lampante è stato il più recente veto imposto ai consiglieri sulla visione dei verbali della Commissione Giustizia).
Ieri un nuovo esempio di questa strategia politica finalizzata solo allo scontro e alla mistificazione: la presentazione di una mozione di sfiducia verso il Segretario Renzi, reo – secondo l’opposizione che l’ha presentata – di non essersi apertamente espresso a difesa dell’operato della magistratura.
Nel merito, nient’altro che una falsità, dato che Renzi ha più volte avuto modo di esprimere il proprio pieno sostegno all’operato del Tribunale sammarinese, sino a ieri in Consiglio quando ha ribadito che “il tribunale va rispettato sempre, a prescindere dalle indagini che sta compiendo”.
Ma ieri abbiamo assistito a un fatto interessante: nel momento della votazione di questo particolare ordine del giorno, dalle fila dell’opposizione ben 6 sono stati i voti mancanti: un astenuto ma soprattutto 5 assenti.