Il tema della sicurezza e ordine pubblico è uno degli argomenti in cima alla lista delle necessità di ogni cittadino.
Come declinare in termini concreti il tema è abbastanza semplice e nel corso di questa legislatura governo, Consiglio Grande e Generale e commissioni consiliari si sono più volte pronunciati con interpellanze, dibattiti, riferimenti, atti normativi.
La legislatura che si chiude sarà ricordata come quella dei tre comandanti del Corpo della Gendarmeria, come quella in cui per la prima volta nella storia del Paese il tema sicurezza ha avuto un’eco pesante nell’opinione pubblica e fra le forze politiche.
Se tutto questo è noto, rimane però più complesso capire perché il Congresso di Stato ha voluto con un Decreto Legge 108 del 17 agosto 2016 varare una “mini riforma” del Corpo della Gendarmeria.
Scelta legittima per carità, attivata con un Decreto Legge che nel preambolo cita testualmente “la necessità e l’urgenza di attuare celermente la modifica normativa per dare legittimità e continuità ai percorsi operativi intrapresi secondo l’indirizzo del Consiglio Grande e Generale”.
Non abbiamo però trovato traccia nella convulsa decretazione di fine legislatura del Congresso di Stato di altri atti, ugualmente importanti in campo normativo per quel che riguarda il settore della sicurezza e ordine pubblico:
- la Riforma del regolamento del Corpo della Polizia Civile,
- la Riforma del Corpo della Guardia di Rocca,
- la legge sul Dipartimento di Polizia,
- la nomina del Coordinatore di Polizia,
- l’armonizzazione di tutte le disposizioni sui corpi di polizia compreso nucleo antifrode,
- e infine la predisposizione di un servizio specifico per la vigilanza nel carcere.
Tanti interventi di cui si è perso traccia nonostante i dibattiti e gli impegni del Governo assunti più volte in Consiglio Grande e Generale.
Repubblica Futura ritiene tutto ciò una grave lacuna, poiché se riteniamo centrale nel sistema di sicurezza del Paese il ruolo della Gendarmeria, consideriamo ugualmente rilevante mantenere armonia e coordinamento fra i corpi, attuare una riforma normativa complessiva del settore.
A ciò aggiungiamo anche un altro elemento, l’aspetto delle risorse umane e economiche.
Sicurezza vera e effettiva ci può essere con adeguati stanziamenti in termini economici che non ci pare siano stati effettuati.
Dotazioni tecniche ancora obsolete e embrione di centrale unica ancora in divenire. Non si garantisce la sicurezza di un territorio di piccole dimensioni solo installando telecamere, ma con agenti in strada di giorno, di notte e durante le festività.
Repubblica Futura ritiene il tema sicurezza e ordine pubblico un pilastro fondamentale nella propria piattaforma politica, poiché riteniamo che non ci possa essere sviluppo senza sicurezza.
Non si possono obbligare i cittadini a blindare le abitazioni dotandole magari di allarmi di sicurezza evitando che lo Stato eserciti il proprio ruolo.
Tale condizione è molto sentita in tutto il territorio, ma soprattutto nelle zone di confine, in cui risulta praticamente impossibile garantire una corretta vigilanza con le poche risorse umane a disposizione, lasciando la vigilanza notturna alle sole telecamere o ai corpi di vigilanza privati.
C’è poi anche l’aspetto della sicurezza degli agenti impegnati in attività di prevenzione che per Repubblica Futura è rilevante insieme alle dotazioni logistiche e tecnologiche impiegate. Qui il ritardo è notevole e riteniamo che nella prossima legislatura occorra immediatamente porre rimedio con risorse economiche e politiche mirate.
Repubblica Futura si impegnerà in questo senso poiché riteniamo rilevante l’argomento anche per definire le future alleanze politiche di cui tanto si parla in questi giorni.