Spending Review: l’intervento di Fabrizio Perotto

Spending Review: l’intervento di Fabrizio Perotto

Fabrizio Perotto, News

La “San Marino da bere”, disegnata con maestria dalla generazione dei figli post conflitto bellico, ha lasciato sul campo molti feriti, alcuni anche in gravi condizioni.

Era un’economia basata sulla finanza, sulle furberie rispetto ai nostri vicini, creando un sistema bancario che era molto ad di sopra della nostra portata e realtà: solo pochi sammarinesi lo ammettevano di vivere in maniera così agiata.

San Marino fino agli anni ottanta ha visto il consolidamento di due banche storiche per poi la nascita di una terza: questo fino al 2000. Poi, in pochi anni, l’implementazione di altri nove istituti di credito.

Famoso fu una seduta del Congresso di Stato del 2002 in cui, ne furono concesse addirittura quattro: con la logica della spartizione politica, due a una corrente e due all’altra. Questa logica spartitoria, in un ambito così delicato, ha fatto il resto. Per non dimenticare poi le oltre settanta finanziarie che fornivano le prestazioni alle banche stesse.

Il gettito derivante ha permesso di comporre un sistema Stato che oggi non esiste più. E non si è vissuti oltre le proprie possibilità solo nel sistema bancario, ma in tutto il  Paese: aumenti di stipendi nella pubblica amministrazione oltre le richieste delle parti sociali, assunzioni nella macchina statale senza una reale esigenza di personale, ma con l’unico scopo di avere rendite elettorali.

Anche nel nostro sistema per l’assistenza e sanitario si sono eccedute situazioni ben oltre il limite. La nostra non era solo un’assistenza sanitaria completa, ma molto, molto  di più.

E’ bene dirlo, questo sistema non regge più. Occorre esserne consci per progettare una San Marino, un pochino più morigerata e meno appariscente, ma più reale! In quest’ottica San Marino ha bisogno di crearsi una nuova economia, un’economia diversa.

Occorre ascoltare le aziende presenti nel nostro Paese, e il governo lo sta già facendo. In questo senso ho apprezzato la nuova legge sul mondo del lavoro, che ha permesso ai nostri operatori di semplificare le assunzioni, per garantire ai lavoratori più facilità nel trovare lavoro e per le aziende di assumere più velocemente, secondo le esigenze del mercato, anche se tanto altro occorre fare.

Bene ha fatto il governo ad accogliere con favore la richiesta di tre aziende storiche di San Marino di ampliare la propria struttura aziendale; già nel Consiglio Grande e Generale di aprile, è stato presentato il pdl in prima lettura ed ora si attendono le evoluzioni istituzionali per addivenire all’approvazione definitiva.

Oltre a questo condivido l’analisi economica della Segreteria alle finanze in merito all’obiettivo del pareggio di bilancio, per presentare un paese con i conti in ordine, verso gli investitori esteri.

San Marino deve diventare  un porto sicuro verso una nuova economia reale di mercato, verso imprenditori seri, che vedano nel nostro Paese, un Paese attrattivo e serio.

In quest’analisi, l’internazionalizzazione portata avanti, cosi forte tra Esteri, Università e rappresentanti diplomatici deve essere sostenuta e rimarcata.

Confermo, con questo intervento, anche la revisione della spesa pubblica, rimarcata nella legge di bilancio e che oggi andiamo a discutere. Un’impostazione aperta ai contributi di tutti gli attori in campo: forze sindacali e politiche dal punto di vista di salvaguardare l’efficienza della macchina pubblica ma che vadano a colpire quelle sacche di spreco che, nel corso degli anni si sono create.

Voglio ricordare 4 punti di risparmio sinora realizzati:

  1. le consulenze nell’ultimo anno, il primo anno di governo di Adesso.sm, sono calate di quasi 700 mila euro;  a dire sono calate di oltre il 40%.
  2. In quest’ottica si sono risparmiati oltre 400 mila euro di affitti che lo Stato pagava ai privati, cercando di utilizzare meglio e di più gli spazi di proprietà dell’Eccellentissima Camera.
  3. Nel primo quadrimestre del 2018 si è avuto un risparmio considerevole di oltre 700 mila euro sul personale della Pubblica Amministrazione in senso stretto.
  4. In quest’ottica non dobbiamo non pensare al risparmio prodotto, derivante dalle attività politiche: decurtazione del 10% al contributo netto ai partiti, 10% all’erogazione dei gettoni di presenza ai Membri del Consiglio e del 10% sulle retribuzioni dei Congressisti.

Su questa strada si deve continuare: la nostra macchina pubblica ha larghe fasce di eccellenza e qualche sacca di inefficienza; deve rispondere maggiormente alle esigenze delle categorie economiche ed aziende che si interfacciano. Il nostro personale, nella stragrande maggioranza, è formato da persone dedite alla causa, che svolgono il proprio compito con competenza e diligenza. Coloro che non si adegueranno, come gli altri, possono ben immaginare che non ci sarà più tanta tolleranza.

A tutti sarà chiesto di offrire un piccolo dono alla comunità; è necessario rilevare che la crisi economica del nostro paese, perdurante dal 2007, è stata sobbarcata quasi esclusivamente dal mondo privato.

La pubblica amministrazione ha anche il compito di contribuire alla salvaguardia dei conti pubblici. Occorre mettere in campo tutte quelle energie, le migliori, per superare questo passaggio che sarà storico.

Siamo tutti chiamati a scrivere un pezzo di nuova storia di questa repubblica.

Invito la politica a riflettere su alcuni servizi che potrebbero essere fatti gestire da cooperative o appaltati a privati che non sono più strategici: ne cito uno.

In un paese moderno ha ancora senso la gestione dei cinema da parte dello Stato? E’ economicamente necessario e interessante che la pubblica amministrazione gestisca un servizio non necessario, senza che abbia un ritorno economico importante?

Dal mio punto di vista una Pa che si rispetti deve trattenere i servizi necessari e destinare ad altra gestione quei piccoli settori che magari, giovani sammarinesi in attività di cooperativa, potrebbero far funzionare in modo migliore. In quest’ottica di revisione della spesa pubblica, occorre procedere.

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