Scorrendo certe delibere dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi viene da chiedersi se il Governo ha qualche idea su come gestire in prospettiva il trasporto pubblico.
L’impressione è che, a parte le difficoltà del settore (ma quali sono i settori che non hanno serie difficoltà?), ci si affidi al day by day senza alcuna idea in prospettiva.
L’AASS ad esempio ha scelto di autorizzare veicoli con targa estera per il trasporto scolastico. Capiamo, ci sono vettori sammarinesi con sedi in Italia che devono ottimizzare l’utilizzo di personale ma una riflessione generale andrebbe fatta.
Liquidare la questione con una delibera il 17 agosto, a meno di un mese dall’inizio della scuola, è un atto discutibile da cui si denota l’assenza di prospettiva su scelte strategiche con oneri milionari.
A parte l’aumento dei costi per lo Stato e qualche novità accennata nelle delibere AASS, sui trasporti si sa poco o nulla. Cosa intende fare il Governo con la costosa gestione duale del trasporto interno di AASS e quello dei vettori privati? I mezzi di AASS in garage durante la notte e i giorni festivi, e i mezzi privati utilizzati per i trasporti?
Chi si fa bello parlando dell’Agenda 2030 sa che di notte e nei giorni festivi si va a piedi? Oppure che in certi orari e per certi tragitti utilizzare un mezzo pubblico di trasporto è una chimera?
Ci piacerebbe, lo diciamo con spirito costruttivo, che i milioni di euro che lo Stato (cioè noi tutti) spende ogni anno per i trasporti avessero un senso, una prospettiva in chiave economico-ambientale. Un dibattito in Consiglio Grande e Generale e linee di sviluppo condivise, per esempio, sarebbero a nostro avviso un modo corretto di procedere rispetto ai tanti soldi spesi nel modo descritto.
Ultimo punto. Speriamo che il Governo intervenga anche sul tema abbonamenti per il trasporto degli studenti fuori territorio. Le scuole stanno per iniziare e il rimborso integrale dell’abbonamento non stimola di certo la riduzione del prezzo da parte dei vettori, soprattutto con il gasolio alle stelle.
Ci sono sedi scolastiche il cui abbonamento annuale per raggiungerle supera i 1.700 euro e se la famiglia sceglie una periodicità diversa nell’abbonamento, i costi salgono e pantalone alla fine rimborsa il 100% del costo sostenuto, a prescindere dalla scelta adottata.
Anche in questo caso, Repubblica Futura ritiene che sarebbe opportuno parlarne a meno che l’accordo Pedini Amati – Garavaglia per il trenino fino a Dogana cambi lo scenario. Anche su questo mirabolante annuncio, foto a parte, si sa poco o nulla. Pare solo di capire che il biglietti fino a Dogana li paghi lo Stato, cioè noi.