Il Governo inizia il mese di agosto in piena “zampanella” politica e operativa.
Svalicato luglio, il mese delle promesse – non mantenute – su prestiti e linee di credito e chiusa l’operazione reset sulla giustizia, il Congresso di Stato comincia il mese più caldo dell’anno in totale “zampanella”.
Non si può pensare diversamente se si legge il comunicato sconclusionato emesso lunedì mattina dal Governo, che, nonostante gli spin doctor nostrani ed esteri sulla comunicazione (ad eccezione di uno, costati non poco), a quanto pare non riesce proprio a fronteggiare l’enorme assalto mediatico, cui le azioni sconsiderate di Maggioranza e Governo, anche in tema di Giustizia, stanno sottoponendo il nostro Paese.
In un colpo solo il Congresso di Stato ha parlato per conto della Reggenza, dei Giudici, della Commissione d’Inchiesta su Banca CIS, per il Consiglio Giudiziario Plenario, per la Commissione Affari di Giustizia… spiegando, in modo pittoresco, i fatti di queste settimane e arrivando anche a prefigurare una responsabilità del precedente Esecutivo nel bloccare il processo sul conto Mazzini.
Tutte fandonie, puntualmente smentite da note di Magistrati del Tribunale e del Professor Guzzetta, costretti ad impugnare la penna per sbugiardare il Congresso di Stato.
Strane posizioni, quelle del Governo, forse interpretabili – tanto sono goffe e menzognere – se si dà credito alle voci sussurrate in qualche convivio di maggioranza e nei sottoscala di qualche partito di Governo, che parlano di elezioni anticipate nella primavera 2021. Insomma, si iniziano a scaldare i motori.
Certo, anche avendo molta fantasia, non si riesce proprio a capire quale ruolo abbiano avuto RF, SSD e Civico 10 nella scorsa legislatura nel bloccare il processo Mazzini.
Basta leggere la nota di ieri del Professor Caprioli, che spiega chiaramente come la celebrazione del Mazzini fosse strettamente legata alla presa di servizio dei due Giudici di Appello, tanto osteggiata nella passata legislatura dalla attuale maggioranza, e come fu necessaria una sentenza del Collegio Garante per poterla perfezionare.
Il passaggio poi sulla Commissione d’inchiesta è ancora più illuminate. Il Governo, evidentemente, ne conosce già gli esiti, segno anche qui che la divisione dei ruoli fra legislativo ed esecutivo, tra Governo e Parlamento, è ormai solo un puro esercizio stilistico.
Ciò che il Governo non capisce è il grave errore di arroganza che ha commesso operando un reset sul Tribunale.
Errore di portata colossale, che sarà pagato a caro prezzo dal Paese, poiché se il nuovo stato di diritto si sintetizza nel cambiare le serrature alle porte del Tribunale, e riportare così le lancette dell’orologio al 2016, siamo certi ci saranno – e già sono in corso – gravi ripercussioni per il Paese.
RF esprime forte preoccupazione per la maldestra e rozza presa di posizione del Governo, una posizione che pare proprio un atto di amore incondizionato verso un Magistrato, probabilmente molto caro e vicino all’attuale Esecutivo.
Al punto che il Governo cade addirittura nel ridicolo facendo basse insinuazioni riguardo a “le indagini dell’autorità giudiziaria in merito alle pesanti accuse mosse dal Magistrato Dirigente Valeria Pierfelici proprio nel Consiglio Giudiziario Plenario che la rimosse circa gravi intrecci tra politica e magistratura con relative vicende finanziarie annesse…”
Sarà bene ricordare al Governo che tali fumose accuse furono svolte in Commissione Affari di Giustizia, dunque davanti ad una platea di soli politici (non quindi in Consiglio Giudiziario Plenario), invece di fare denuncia in Tribunale.
Che non si fece affatto menzione di “relative vicende finanziarie annesse”. Che tali accuse furono smentite a più riprese, almeno da una archiviazione (vicenda Professor Guidi) e da una sentenza del Giudice Vitaliano Esposito. Che il Professor Ferroni, pubblicamente, in Consiglio Giudiziario Plenario, smentì certe illazioni.
Vero parrebbe, invece, che a carico della Dottoressa Pierfelici rimangono aperti vari fascicoli. Magari, chissà, fascicoli da lei stessa riassegnati nella nuova distribuzione dei carichi di lavoro, redatta in circa 4 minuti, nella serata del 24 luglio?
Il Governo su questo tema farebbe meglio a tacere, o, quanto meno, a dire la verità.
Se deve iniziare una nuova fase infatti – come ha chiesto anche l’Ordine degli Avvocati – essa non può certo essere aperta lanciando messaggi d’amore a chi è stata al centro di polemiche negli ultimi 10 anni e che ha innescato periodiche guerre intestine nella magistratura.
RF torna a esprimere l’auspicio che la Reggenza prenda l’iniziativa istituzionale per portare equilibrio e calmare alcuni mastini del Governo e della Maggioranza, ristabilendo la legalità.
Speriamo ci sia la consapevolezza del momento complesso: stiamo cercando finanziamenti esteri con il Tribunale sull’orlo dell’implosione e con i fari accesi dalla vicina Italia sul repulisti giudiziario in atto.