Di certo non è passato troppo tempo dal suo ingresso in Repubblica prima che Bevere, si calasse pienamente nella parte da recitare e si integrasse alla perfezione con i diktat della politica nostrana.
Ben presto, a ben guardare, il neo DG dell’ISS è passato dalle roboanti affermazioni nella IV commissione di Gennaio scorso (rivoluzione del sistema Ospedale e territorio; richiesta di approvazione in toto del suo progetto; la politica rimanga fuori dall’ISS, e sono solo alcune), ai fatti concreti: anch’egli, nonostante venisse da lontano, non ha resistito al fascino tutto sammarinese di apporre immediatamente la sua firma sul diabolico marchingegno delle delibere che, soprattutto in mano ad alcuni partiti di governo, tutto possono e tutto stravolgono: anche agire in maniera bizzarra per non dire illegittima.
Il clamore della politica estera (e ci mancherebbe altro!) e i rumorosi echi dell’appello del conto Mazzini, ad oggi, hanno tenuto nascosto e in sordina alcuni passaggi importanti nelle dinamiche dell’ISS. Passaggi che ad ogni modo non erano passati del tutto inosservati alla politica, come in diversi articoli sull’argomento apparsi recentemente sulla stampa. Facciamo un esempio concreto.
Il 28 dicembre il “vecchio” Comitato Esecutivo ISS pubblica un bando di concorso internazionale per la nomina del Direttore del Pronto Soccorso. Fino qui nulla da eccepire: finalmente un bando di concorso anziché una delibera ad personam di un Congresso di Stato particolarmente attento a piazzare strategicamente i propri amici.
Peccato però che, dopo solo qualche settimana dalla nomina, il Dott. Bevere in persona pubblichi, con data 16 febbraio, una misteriosa (nemmeno tanto!) e surreale delibera, di “rettifica” del precedente bando. Di fatto nulla di male se la rettifica avesse riguardato errori formali o vizi burocratici. Normale prassi si sarebbe detto.
Peccato però che, a bando ancora aperto (sarebbe scaduto il 4 marzo) il nuovo DG cancellasse con un tratto di penna alcuni dei requisiti previsti nella precedente stesura del bando, come una specifica specializzazione nonché i “certificati di comprovata autorevolezza professionale e produzione scientifica”, escludendo, di fatto, alcuni potenziali interessati dalla possibilità di parteciparvi.
Un gioco al ribasso dei titoli da possedere, altamente pericoloso quando si tratti di figure mediche apicali per il nostro ISS, che invece dovrebbe ricercare professionisti riconosciuti e con curricula di spicco. Tra l’altro, a mal pensare (e subentranti e insistenti rumors in ospedale sembrano confermarlo), sembrerebbe che tutto questo possa essere stato fatto per favorire e spianare la strada al primariato (metodica certo ben collaudata in casa democristiana, che di fatto da mesi ha commissariato la Segreteria alla Sanità) all’amico di turno.
Ovviamente, a quanto risulta, di tale atto amministrativo è già stato interessato il Tribunale, che si pronuncerà circa la correttezza di tale procedura.
Sicuramente non sono questi i più importanti problemi aperti di questo momento storico-politico, nè tantomeno tutto questo potrà essere un argomento di dibattito collettivo. Tuttavia anche questo passaggio la dice lunga su come una pubblica amministrazione, totalmente priva di una guida politica, o peggio sodale con gli amici dalla politica stessa indicati, possa, o ancora peggio, solo pensi di poterlo fare, strumentalizzare a piacimento ogni legge o procedura per favorire l’amico di turno.
Niente di nuovo si dirà, per la nostra Repubblica.
Ma quantomeno continuiamo a sperare in un guizzo di dignità e di risveglio dal torpore di tutti i cittadini sammarinesi nei confronti di un continuo stiramento e rimodellamento plastico ad usum delphini di leggi, decreti e procedure da parte di un governo che, come mai nella storia, nato contro (il governo precedente) e non nato per (il bene del Paese) continua a tirare dritto su tutto in barba al più piccolo rispetto di ogni legge vigente.
Cosa assai pericolosa certo in ogni ingranaggio della pubblica amministrazione e della giustizia, ma del tutto inaccettabile quando riguardi l’ISS che, mai come in questo momento, essendo note tutte le molteplici criticità e imperdonabili mancanze, avrebbe solo bisogno di professionisti validi, motivati e perfettamente integrati nella rete sanitaria italiana, limitrofa e non, alla Repubblica, unica strategia di rilancio possibile per il nostro Ospedale.