Vicenda TLC: il Tribunale sconfessa il Congresso di Stato

Vicenda TLC: il Tribunale sconfessa il Congresso di Stato

La legislatura 2019-2024 avrebbe dovuto rappresentare, per chi costituì la maggioranza di governo, un punto di svolta, una fase riformatrice per il Paese, un nuovo modello di gestione. Ottimi propositi schiantati quasi subito contro il muro della vendetta politica e della leva giudiziaria utilizzata come randello per vendicarsi degli avversari politici, intimorire i cittadini che protestavano contro il governo, silenziare i mezzi di informazione non filo governativi. Decine di denunce, esposti, presentati dal Congresso di Stato che hanno intasato il Tribunale di faccende che piano piano si stanno dimostrando inconsistenti. La vicenda TLC è una di queste dopo il recente provvedimento di archiviazione.

Tutto partì, lo ricordiamo, da un esposto presentato alla magistratura dal Segretario di Stato alla Sanità Roberto Ciavatta il 3 marzo 2021, incentrato sulla relazione di una “Commissione per la valutazione della prosecuzione del progetto in materia di telecomunicazioni”, istituita dal Congresso di Stato con delibera n. 10 del 4 febbraio 2020.

Il seguito è noto a tutti. La Commissione, composta fra gli altri dall’ex Direttore AASS parte attiva nel progetto TLC di AASS e da un dipendente AASS anch’esso coinvolto nel progetto TLC ed anche Dirigente/candidato di una forza politica della maggioranza, elaborò un documento. Una Relazione, controversa e segreta, il cui contenuto non è mai stato divulgato nemmeno a chi dal 2016 al 2019 aveva in quel Congresso di Stato la delega politica dell’AASS.

L’obiettivo era chiaro. Screditare il governo precedente e se possibile utilizzare il maglio della giustizia per impaurire o annientare gli avversari.

Se la storia della cricca Confuorti & Co. è stato il racconto mainstream usato per acquisire consenso con gli elettori, il dossier giudiziario sulle TLC ha rappresentato la “bomba di riserva”. Sono tante le dichiarazioni ad effetto fatte da diversi esponenti dell’attuale maggioranza minacciando, per esempio, esponenti di RF anche nella recente campagna elettorale.

Repubblica Futura esprime pubblicamente vicinanza alle persone coinvolte in questa indagine giudiziaria ed attende di leggere il provvedimento di archiviazione del Commissario della Legge.

Rileviamo però che la guerra sulle TLC, condotta da alcune forze politiche e da qualche ex membro di governo, ha comportato un elevato costo economico per l’AASS e per il Paese, rischiando – nel gennaio 2020 – quasi l’incidente diplomatico con la Repubblica Popolare Cinese e un enorme contenzioso contrattuale con ZTE.

Alla voce costi mettiamo i milioni di euro di infrastrutture tecnologiche acquistate da ZTE, sequestrate per l’azione giudiziaria e ferme da anni in un piazzale e ora pronte probabilmente per essere trasferite al centro multi raccolta immondizia di San Giovanni. Sempre nei costi ci mettiamo la liquidazione della Netco di AASS, gli oneri negativi per l’Azienda derivanti dall’operazione e i costi dei professionisti. E poi va conteggiato, e qui ballano milioni, il gap tecnologico che la Repubblica ha patito dal 2019 a oggi.

Manca il 5G, la rete di telefonia mobile è un colabrodo, siamo fermi al mono operatore, AASS non monetizza gli investimenti di decine di milioni di euro fatti per la posa della fibra ottica.

Chi pagherà tutto questo?

AASS si rivarrà sul singolo Segretario di Stato che nel 2021 ha fatto l’esposto in Tribunale in ragione del quale tutto il materiale ZTE è stato sequestrato e messo in un piazzale a marcire? Qualcuno si scuserà se per anni i cellulari hanno funzionato a singhiozzo anche nel bel mezzo della pandemia quando eravamo tappati in casa?

Repubblica Futura pretende chiarezza poiché in un Paese in preda al debito pubblico, ci sono anche decine di milioni di euro gettati nel bidone dal Governo per alimentare battaglie politiche e personali. C’è poi un ultimo tema.

Leggendo sulla stampa le considerazioni del Commissario della Legge nel provvedimento di archiviazione su grandi spese e bandi pubblici, ci viene la curiosità di sapere se qualcuno – ultimamente – ha fatto un bando pubblico per acquistare un parco eolico in Liguria oppure per affidare ad Amazon il cloud all’Amministrazione Pubblica, oppure per affidare a un cittadino spagnolo la gestione delle residenze fiscali, oppure per gestire le attività degli NPL.

Alcune domande che RF farà nelle sedi istituzionali preposte. Per adesso assistiamo al silenzio totale di chi ha fatto perdere decine di milioni di euro ai cittadini, provocato disservizi per la telefonia mobile. Ci vorrebbe un po’ di dignità ma ci rendiamo conto che qualche ex samurai della politica sammarinese non ha la statura morale di chiedere pubblicamente scusa. In fondo, non siamo in Giappone.

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