Leggendo le conclusioni preliminari della missione Article IV del Fondo Monetario Internazionale è evidente come esse siano asincrone rispetto al commento della TV di Stato e della Presidente di BCSM.
“L’economia di San Marino rimane resiliente, sostenuta da un modello di crescita più diversificato con i settori manifatturiero e di esportazione di servizi non finanziari come motori chiave. Una politica di bilancio prudente e l’accesso ai mercati dei capitali internazionali hanno contribuito a superare la pandemia e le crisi energetiche. Tuttavia, è richiesto un ulteriore consolidamento del bilancio dati il livello ancora elevato del debito e le passività potenziali del settore finanziario. Nonostante gli importanti progressi nella risoluzione dei problemi ereditati, sono necessari ulteriori sforzi per migliorare la qualità degli asset e rafforzare la capitalizzazione e la redditività delle banche. Con l’accordo di associazione con l’Unione Europea (UE) recentemente negoziato, San Marino ha un’opportunità unica per accelerare le riforme del settore pubblico e finanziario tanto necessarie e per ampliare l’integrazione con il mercato unico dell’UE per aumentare la fiducia nell’economia e aumentare la crescita potenziale.”
Questo è il riassunto (fatto dal FMI, non da Repubblica Futura) del rapporto conclusivo della missione.
In sostanza, mentre il Fondo Monetario plaude alla performance del settore privato, con riferimento alla quale ci permettiamo di dire che la resilienza dell’economia rispetto a pandemia e shock energetici deriva da caratteristiche strutturali ben più che da meriti dell’esecutivo, evidenzia invece una serie di criticità quanto agli avanzamenti richiesti da anni dal Fondo Monetario alla parte pubblica.
Cosa è cambiato da un anno fa, dall’ultima visita del FMI?
Poco o nulla. Zero riforme, Accordo di associazione con la UE senza certezze quanto a entrata in vigore e modalità di recepimento dell’acquis comunitario, settore bancario senza sviluppi significativi, debito pubblico in aumento.
In particolare, il Fondo Monetario insiste sulla necessità di un ulteriore consolidamento del bilancio per mitigare i rischi di finanziamento, creare buffer di bilancio e ridurre il rapporto debito/PIL al di sotto del 60 percento.
Per raggiungere tale obiettivo, raccomanda uno sforzo di bilancio aggiuntivo moderato, pari all’1 percento del PIL nei prossimi tre anni attraverso:
a) progettazione e implementazione di un pacchetto di riforme fiscali, che introduca un’imposta sul valore aggiunto (IVA) e amplii la base imponibile dell’imposta sul reddito;
b) miglioramento dell’efficienza della spesa pubblica;
c) mantenimento sotto controllo della crescita di stipendi e pensioni pubbliche, non essendo sufficiente la riforma del 2022 a garantire la capienza del Fondo pensioni nei decenni a venire.
Quanto al settore finanziario, la missione del FMI precisa quanto segue:
“Un rapido adeguamento dei costi delle banche è una priorità per migliorare la redditività a lungo termine e le posizioni di capitale. La redditività della maggior parte delle banche rimane significativamente inferiore rispetto alle banche del circondario. La continua riduzione delle attività generatrici di reddito negli ultimi anni non è stata seguita da una riduzione dell’occupazione nel settore bancario. Il sistema bancario di San Marino ha anche il più grande numero di filiali pro capite in Europa. Con l’Accordo di associazione con l’UE, l’apertura del settore bancario porterà nuove opportunità, ma le banche di San Marino devono migliorare l’efficienza per essere competitive.”
Ed ancora:
“L’Accordo di associazione con l’UE stabilisce un ambizioso programma di riforma del settore finanziario. L’Accordo richiede alla Banca Centrale di San Marino (BCSM) di completare l’allineamento del quadro normativo con l’UE. A tal fine, la BCSM avrà bisogno di personale e risorse finanziarie aggiuntive. La situazione finanziaria di BCSM dovrebbe essere rafforzata per salvaguardare la sua indipendenza e supportare la stabilità del settore finanziario attraverso un’efficace capacità di prestatore di ultima istanza. Per rispettare gli standard dell’UE dovrebbero essere affrontati i problemi ereditati, anche attraverso una graduale conversione dell’obbligazione perpetua di proprietà della banca di proprietà statale in strumenti liquidi. Nel complesso, mentre il settore bancario ha 15 anni per soddisfare i requisiti richiesti, un’attuazione anticipata, come previsto dalle autorità, aumenterà la fiducia.”
Ci sarebbe piaciuto sentire le proposte del Congresso di Stato quanto ai punti posti alla sua attenzione dalla missione FMI. Riforma delle pensioni, settore bancario, debito pubblico, spesa pubblica, introduzione dell’IVA, messa a terra dell’Accordo di associazione.
Inoltre cosa intende fare il Governo, ad esempio, con Cassa di Risparmio, banca di Stato tornata allegramente a una guida old style rispetto a cui non si scorgono traiettorie di sviluppo, anche con riferimento alla obbligazione irredimibile? Su questo il FMI ribadisce che “per rispettare gli standard dell’UE dovrebbero essere affrontati i problemi ereditati, anche attraverso una graduale conversione dell’obbligazione perpetua di proprietà della banca di proprietà statale in strumenti liquidi.”
RF non vuole essere catastrofista o spargere pessimismo, ma intende con serietà capire quali temi indicati dal FMI il governo intende porre all’attenzione dell’agenda politica.
Repubblica Futura, in ragione anche del quadro di incertezza a livello internazionale con scenari di crisi che potrebbero deteriorare il quadro economico nazionale, chiede al Governo risposte e un atto di modestia e concretezza.
E ci piacerebbe anche sapere come Governo e Banca Centrale pensano di agire per recuperare il grado di investimento internazionale del paese, passato in pochi anni da investment grade a speculative grade.
Il tempo delle foto e degli annunci, magari di chi pensa che la storia di San Marino inizi dal 2018, ovvero da quando la Presidentessa è arrivata a San Marino, è finito. I cittadini e il Paese reale meritano di più.
Visita FMI, luci e ombre, c’è poco da stare allegri
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