Nella campagna elettorale i partiti in lizza si sono aspramente criticati, talvolta anche criminalizzati. Ho ascoltato nomi e termini come destra, sinistra, partiti storici riferiti a ideologie che non trovo nel mio piccolo dizionario politico. Quando è caduto il muro di Berlino io ero in Prima Media.
Ora siamo al ballottaggio. Ora non dovremmo più guardare a partiti, coalizioni, simboli, loghi.
Ora il gioco democratico chiede che ci si rivolga ai cittadini, bypassando accordi tra capi coalizione. Tutti abbiano paura degli inciuci. E’ ADESSO che i cittadini hanno nella matita il futuro del Paese.
Nel ballottaggio il tuo voto conta veramente e potrebbe essere “quel più uno” che decide il Governo della Repubblica.
Gli elettori di tutte le coalizioni e le liste sono in gioco ed hanno pari dignità. Se posso, sostengo convintamente che non esistono vincitori e vinti. Si riparte dalla linea di partenza. Anche quelli che non hanno votato il 20 novembre sono nel gioco.
Mi sembra che i cittadini sammarinesi siano stati chiari. Hanno mandato tre messaggi: due forti grida di scontento e una proposta.
La politica va cambiata e Democrazia in Movimento è stata magistrale nell’interpretare questa volontà popolare. Ma anche gli elettori della maggioranza uscente (DC e parte PSD) si sono dimostrati insofferenti non avendo decretato per questa coalizione la vittoria al primo turno.
C’è un terzo gruppo di cittadini che, oltre allo scontento, ha unito una proposta: qualcuno dovrà pure governare, ma garantendo discontinuità e politica sana.
Questi cittadini, un terzo della popolazione, hanno scelto la coalizione Adesso.sm, considerata credibile e capace di cambiamento, consegnandole la missione di provare a cacciare “i mercanti dal tempio”, il gruppo di potere che non ha avuto il buon gusto nemmeno di una piccola autocritica, ritenendosi il solo capace di salvare il Paese, vivendo un piccolo delirio di onnipresenza, magari convinto di dover governare per sempre “per grazia di Dio e volontà della nazione”! La cronaca parlamentare ci ricorda che la DC ha fatto solo 1033 giorni di opposizione dal 1993.
In questi giorni nei bar e nella sale di attesa prevale questa domanda: cosa faranno gli elettori di Rete? Vorranno completare l’opera o rimanere sull’Aventino così da vincere una battaglia ma perdere la guerra?
Su Facebook ho notato che alcuni elettori di Democrazia in Movimento sono in crisi di opzione: vogliamo “mandare su” ancora la Dc? Vogliamo perdere l’occasione per mandarla all’opposizione?
Qualcuno sostiene una terza posizione, meno comprensibile: a noi non hanno dato retta, ci chiamiamo fuori, si arrangino le altre due coalizioni. Ho sentito dei signori maliziosi affermare: “i retini non votano per Adesso.sm per una vendetta contro i cugini di Civico 10, per le scelte diverse compiute”. Uno maliziosissimo ha detto: “lo fanno anche per un interesse di bottega: vincendo la coalizione San Marino prima di tutto, perderanno meno consiglieri!” Calcolo peraltro più che legittimo!
Un’ultima osservazione. Mi hanno sempre detto che leggi si rispettano. Dopo il risultato della consultazione, molti hanno attaccato la legge elettorale (certamente migliorabile). Ma sia ben chiaro: qualsiasi maggioranza che verrà dal ballottaggio è figlia della legge, dunque pienamente legittima. Talora sembra che qualcuno lo metta in dubbio!
Mi auguro che i cittadini sammarinesi sappiano conciliare la piena libertà di scelta con l’interesse della Repubblica per la prossima legislatura.
Emmanuel Gasperoni – Repubblica Futura